Corsa all’aggiornamento dei software per adeguarsi alle nuove regole Iva dei servizi

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Le nuove regole sulla disciplina Iva dei servizi, che incidono profondamente sulla territorialità delle prestazioni di servizi ai fini dell’applicazione dell’Imposta sul valore aggiunto, individuando lo Stato in cui una determinata prestazione di servizi deve essere assoggettata ad Iva, si applicano dallo scorso 1° gennaio 2010.

A seguito dell’introduzione delle principali novità che riguardano la regola generale del luogo di tassazione dei servizi resi sia a soggetti passivi che a privati consumatori e quelle riguardanti l’ampliamento della definizione di soggetto passivo ai fini della individuazione della territorialità dei servizi, gli Stati membri - ai sensi di quanto precisato dallo stesso articolo 7 della Direttiva Servizi - devono adottare i necessari comportamenti e strumenti per conformarsi alle nuove norme in vigore dall’inizio del nuovo anno. A tal fine, si deve ricordare che è ancora all’esame del Consiglio dei Ministri il Decreto legge di attuazione delle direttive comunitarie 2008/8/Ce, 2008/9/Ce e 2008/117/Ce, che con il loro recepimento nel nostro ordinamento interno renderebbero di fatto superate le vigenti disposizioni nazionali, contenute nel Decreto del Presidente della Repubblica 633/72.

In attesa che tutto ciò si formalizzi, tuttavia, alcune disposizioni comunitarie trovano diretta applicazione almeno per ciò che riguarda le disposizioni generali, per cui l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con la circolare n. 58, datata 31 dicembre 2009, per fornire istruzioni operative di massima. In particolare, per trovarsi pronte all’adozione dei nuovi principi comunitari per ciò che riguarda il luogo della prestazione dei servizi, il rimborso dell’Iva ai soggetti stabiliti in altro Stato membro, ecc, le aziende che svolgono o acquistano servizi all’estero sono chiamate ad effettuare l’aggiornamento delle procedure di fatturazione dell’Iva, modificando, nei software aziendali, le codifiche delle fatture emesse e le regole per l’autofatturazione delle prestazioni acquisite. Infatti, in molti casi può accadere che diverse prestazioni, se rese a soggetti passivi domiciliati all’estero, passano da un regime di imponibilità o non imponibilità previsto finora dall’articolo 9 del Dpr 633/72 ad uno di esclusione in base a quella che è la nuova formulazione dell’articolo 7 del sopracitato decreto presidenziale. Si ricorda, a tal proposito, che il menzionato articolo 7 verrà diviso in più articoli dal decreto legge di adeguamento alla normativa comunitaria. La differenza rispetto ad operazioni che fino alla fine del 2009 erano “non imponibili” non è di poco conto, con non poche difficoltà nei primi mesi di applicazione del nuovo regime di territorialità.

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