Coronavirus. Uif su segnalazioni antiriciclaggio
Pubblicato il 17 aprile 2020
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L’Uif indica agli intermediari, parte attiva del sistema di prevenzione, le istruzioni operative per le segnalazioni antiriciclaggio in emergenza Coronavirus. L’invito è ad operare in maniera coesa.
Già la Banca d’Italia, con la “Raccomandazione della Banca d’Italia” del 10 aprile 2020, aveva messo in guardia gli intermediari sul bisogno di continuare a sottoporre la clientela a tutti gli obblighi previsti dalla disciplina in materia di antiriciclaggio, considerate le opportunità che l’attuale crisi rischia di offrire alla criminalità economica.
Ora, anche l’Unità di Informazione Finanziaria si rivolge a tutti i destinatari della normativa antiriciclaggio di cui al D.Lgs. 231/2007 (intermediari, professionisti, altri operatori qualificati e Pubbliche amministrazioni): è necessario un impegno particolare nell’intercettare e segnalare tempestivamente tutte le situazioni sospette, che possono nascondere truffe, fenomeni corruttivi e possibili manovre speculative anche a carattere internazionale.
Nel documento “Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi all’emergenza da COVID-19”, veicolato dalla comunicazione del 16 aprile 2020, l’Uif evidenzia alcuni comportamenti che devono allertare sul rischio di infiltrazione criminale perché costituiscono veri e propri “indicatori di anomalia”.
Particolare attenzione, dunque, è richiamata verso:
- i rapporti intrattenuti con aziende che operano nei settori della sanità ovvero in settori attigui;
- i finanziamenti erogati con garanzie dallo Stato, sia in sede di istruttoria, sia in fase di utilizzo dei fondi;
- l'operatività on line (ad esempio con piattaforme di crowdfunding).
A favorire gli illeciti: l'indebolimento economico di famiglie e imprese, che accresce i rischi di usura e può facilitare l'acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali; gli interventi pubblici a sostegno della liquidità, che possono determinare tentativi di sviamento e appropriazione anche mediante condotte collusive; il mutamento improvviso delle coordinate di relazione sociale, che aumenta l'esposizione di larghe fasce della popolazione al rischio di azioni illegali realizzate anche on line.
Coronavirus. Uif: allerta su operazioni aziendali e societarie
Tra le indicazioni quelle sulle valutazioni delle informazioni sugli assetti proprietari e sulle operazioni aziendali e societarie (rilevano, ad esempio, gli anomali trasferimenti di partecipazioni, le garanzie rilasciate o ricevute, lo smobilizzo di beni aziendali a condizioni non di mercato), sull’origine dei fondi e sulle effettive finalità economico-finanziarie sottostanti alle transazioni.
L’Uif specifica anche che è necessario che i soggetti obbligati, in particolare i professionisti, valutino l’operatività delle imprese clienti che si trovano in condizione di difficoltà finanziaria, al fine di intercettare ipotesi di abusi delle possibilità offerte dalle disposizioni dirette ad agevolarne la continuità operativa.
Nel documento si avvisa che gli elementi informativi riportati hanno natura esemplificativa. Pertanto, tutti i destinatari degli obblighi di comunicazione o segnalazione alla Uif (ai sensi degli artt. 10 e 35 del D.lgs. 231/2007) devono valutare con la massima attenzione anche ulteriori comportamenti e caratteristiche delle operatività sintomatiche di rischi di infiltrazione criminale connessi con l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In ultimo si chiede che, per agevolare una pronta individuazione dei contesti attinenti alle casistiche oggetto della comunicazione, nei campi descrittivi della segnalazione/comunicazione sia espressamente richiamata la connessione con l’emergenza COVID-19.
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