Contributi per ristorazione collettiva. Dettagli della misura
Pubblicato il 23 febbraio 2022
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In attuazione dell’art. 43-bis del DL n. 73/2021 (Decreto Sostegni bis), convertito, il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell’Economia, ha reso noti i criteri e le modalità per l’erogazione dei contributi alle imprese operanti nei servizi di ristorazione collettiva.
La norma è stata emanata per mitigare la crisi economica derivante dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 e fissa un limite di spesa complessivo di 100 milioni di euro per l'anno 2021.
L'efficacia della misura è subordinata all'autorizzazione della Commissione europea rilasciata in esito alla procedura di notifica.
Contributi per ristorazione collettiva: i beneficiari
Il testo del decreto ministeriale del 23 dicembre 2021 – pubblicato nella G.U. n. 44 del 22 febbraio 2022 – precisa che destinatarie dell’aiuto economico sono le imprese operanti nei servizi della ristorazione collettiva identificate come quelle che svolgono servizi di ristorazione definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, quale, a titolo esemplificativo, ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive, la cui attività (comunicata con il modello AA7/AA9 all’Agenzia delle Entrate) è individuata da uno dei seguenti codici ATECO 2007:
56.29.10 “Mense”;
56.29.20 “Catering continuativo su base contrattuale”.
Gli enti in parola devono avere subito, nell'anno 2020, una riduzione del fatturato non inferiore al 15 per cento rispetto al fatturato del 2019. Il fatturato va quantificato in base ai ricavi di cui all'art. 85, comma 1, lettere a) e b), del TUIR, relativi ai periodi d'imposta 2019 e 2020.
Se le imprese sono state costituite nel corso dell'anno 2019, la riduzione del fatturato, nella medesima misura del 15 per cento, è rapportata al periodo di attività del 2019 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel registro delle imprese, prendendo in considerazione il fatturato registrato nel predetto periodo e il fatturato registrato nel corrispondente periodo del 2020, secondo quanto sarà specificato con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da adottare entro sessanta giorni dalla pubblicazione del presente decreto.
Altresì, è richiesto che le imprese, al momento di presentazione dell’istanza, presentino un ammontare dei ricavi nell'anno 2019 generato per almeno il 50 per cento dai corrispettivi per i contratti di ristorazione sopra citati.
Contributi per ristorazione collettiva: dettagli
Come anticipato, agli aventi diritto sarà riconosciuto un contributo a fondo perduto.
Il decreto MiSE specifica che le risorse finanziarie (100 milioni) sono ripartite in ugual misura tra tutte le imprese richiedenti e ammissibili fino ad un importo di euro 10.000; le risorse che residuano da tale assegnazione sono ripartite tra tutte le imprese richiedenti ammissibili in funzione del rapporto tra il numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa e la somma del numero di lavoratori dipendenti di tutte le imprese richiedenti ammissibili.
Procedura per accedere al contributo
Le imprese in possesso dei requisiti devono inoltrare istanza in via telematica all’Agenzia delle Entrate; è ammessa una sola domanda per impresa.
Un apposito provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate comunicherà le modalità ed i termini di presentazione della domanda e ogni altro elemento utile all'attuazione della misura.
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