Conto Termico 3.0: cos'è, come funziona e come accedere agli incentivi 2025
Pubblicato il 18 febbraio 2025
In questo articolo:
- Conto Termico 3.0, evoluzione normativa
- Dotazione finanziaria del Conto Termico 3.0 e limiti di spesa
- Soggetti beneficiari del Conto Termico 3.0
- Conto Termico 3.0: tipologie di interventi previsti
- Beneficio del Conto Termico 3.0: contributo a fondo perduto
- Modalità di accesso agli incentivi e tempistiche
- Tempistiche per la richiesta dell’incentivo
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Il Conto Termico 3.0 è la nuova versione del programma di incentivi promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per sostenere gli interventi di efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici.
A differenza delle classiche detrazioni fiscali, il Conto Termico offre un contributo a fondo perduto, rendendolo una soluzione concreta e immediata per chi vuole migliorare le prestazioni energetiche del proprio immobile. Il suo obiettivo principale è quello di incentivare l’uso di tecnologie più efficienti e sostenibili, riducendo i consumi e l’impatto ambientale degli edifici, sia nuovi che esistenti.
Con l’arrivo del Conto Termico 3.0 nel 2025, le opportunità si ampliano. Rispetto alla versione precedente, aumentano sia i soggetti beneficiari che gli interventi ammessi. Oltre a privati, imprese e pubbliche amministrazioni, potranno accedere agli incentivi anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Tra le nuove tecnologie finanziabili rientrano anche impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, rendendo il programma ancora più vantaggioso per chi punta alla transizione energetica.
Vediamo nel dettaglio gli aspetti normativi e le novità attese in base all’ultima versione dello schema di decreto legge.
Conto Termico 3.0, evoluzione normativa
Il Conto Termico 3.0 rappresenta l’aggiornamento della disciplina introdotta dal decreto interministeriale del 16 febbraio 2016, con l’obiettivo di ampliare la portata degli incentivi per l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa nuova versione introduce un maggiore supporto finanziario, un ampliamento della platea di beneficiari e procedure più snelle per l’accesso ai contributi.
Attualmente, il decreto che ne regola l’attuazione è in una fase avanzata dell’iter legislativo. Dopo il confronto tra il MASE e le Regioni, il testo è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza Unificata Stato-Regioni. Una volta ottenuto il via libera, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il novantesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
Successivamente, il MASE adotterà le regole applicative su proposta del GSE, da definire entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Nel frattempo, il GSE dovrà aggiornare il portale dedicato per consentire ai beneficiari di presentare le richieste di incentivo in modo semplificato.
L’operatività completa del Conto Termico 3.0 è attesa entro la metà del 2025, quando tutti i dettagli tecnici e procedurali saranno definiti. Questo periodo di transizione rappresenta una fase cruciale per i soggetti interessati, che dovrebbero iniziare a pianificare i propri interventi e prepararsi all’accesso ai nuovi incentivi. Anche le imprese del settore dell’efficienza energetica dovrebbero sfruttare questo tempo per allinearsi alle nuove disposizioni, adottando gli schemi contrattuali previsti e, se necessario, qualificandosi come ESCO (Energy Service Company) per operare nel mercato dei contributi.
Dotazione finanziaria del Conto Termico 3.0 e limiti di spesa
Il Conto Termico 3.0 dispone di una dotazione finanziaria annua pari a 900 milioni di euro, destinata a sostenere gli interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa somma è suddivisa tra i diversi beneficiari:
- 400 milioni di euro sono riservati agli enti pubblici, tra cui comuni, scuole, ospedali e altre strutture sanitarie. Una volta esaurita questa quota, trascorsi 60 giorni, non saranno accettate nuove richieste per questo specifico gruppo di soggetti;
- 500 milioni di euro sono destinati a privati, imprese, condomini e enti del terzo settore (ETS). Anche per loro, una volta raggiunto il limite di spesa, ci sarà un periodo di 60 giorni prima della chiusura delle domande;
- 20 milioni di euro sono previsti per il finanziamento delle diagnosi energetiche preliminari, necessarie per valutare gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche. Anche in questo caso, superata la soglia, non verranno accettate ulteriori richieste.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha la facoltà di rimodulare i fondi, spostando le risorse tra le diverse categorie di beneficiari, in base all’andamento delle richieste. Questo meccanismo permette di evitare blocchi e di garantire un utilizzo ottimale dei fondi disponibili, favorendo la realizzazione del maggior numero possibile di interventi.
Soggetti beneficiari del Conto Termico 3.0
Il Conto Termico 3.0 amplia la platea dei soggetti che possono accedere agli incentivi, includendo non solo le Pubbliche Amministrazioni e i privati, ma anche nuove categorie che fino ad oggi non avevano accesso a questo tipo di contributi.
Nello specifico, possono beneficiare degli incentivi:
- i privati, per interventi su edifici a destinazione residenziale e terziaria, quindi abitazioni, uffici e attività commerciali;
- gli Enti del Terzo Settore (ETS), come associazioni, fondazioni e organizzazioni non profit, che con la versione 3.0 del Conto Termico vengono equiparati alle Pubbliche Amministrazioni nell’accesso ai contributi;
- i condomini, che possono usufruire degli incentivi per interventi sulle parti comuni degli edifici;
- le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i gruppi di autoconsumo collettivo, che potranno accedere ai fondi per migliorare la sostenibilità e l’efficienza degli edifici condivisi:
- le Pubbliche Amministrazioni, tra cui Comuni, Regioni, enti statali e locali, per interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici e strutture di servizio.
Per accedere agli incentivi, i soggetti beneficiari devono dimostrare la disponibilità dell’edificio su cui viene realizzato l’intervento, sia in qualità di proprietari, sia come titolari di altri diritti di godimento (ad esempio, affittuari con autorizzazione o concessione d’uso). Inoltre, l’edificio deve essere già dotato di un impianto di climatizzazione invernale al momento dell’entrata in vigore del decreto.
Questa estensione dei beneficiari rende il Conto Termico 3.0 uno strumento più inclusivo e adatto a diverse realtà, promuovendo la transizione energetica in modo più capillare su tutto il territorio.
Conto Termico 3.0: tipologie di interventi previsti
Il Conto Termico 3.0 si articola in due principali categorie di interventi, entrambi finalizzati a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e a favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica negli edifici
Questa tipologia riguarda tutte le azioni volte a ridurre i consumi energetici migliorando l’isolamento termico e l’efficienza degli impianti. Tra gli interventi ammissibili rientrano:
- coibentazione dell’involucro edilizio, comprese pareti, tetti e finestre per ridurre la dispersione di calore;
- ottimizzazione dei sistemi di illuminazione, con la sostituzione di impianti obsoleti con soluzioni a basso consumo;
- sistemi di building automation, per la gestione intelligente dei consumi energetici;
- installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, per favorire la mobilità sostenibile.
Interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili
Questa categoria include le soluzioni che permettono di generare energia termica da fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. Tra gli interventi incentivati ci sono:
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza o generatori a biomassa;
- installazione di impianti solari termici, per la produzione di acqua calda sanitaria e il riscaldamento degli ambienti;
- sostituzione di scaldacqua elettrici con modelli a pompa di calore, più efficienti e meno energivori;
- utilizzo di sistemi ibridi, che combinano caldaie a condensazione con pompe di calore, per ottimizzare il consumo energetico.
Beneficio del Conto Termico 3.0: contributo a fondo perduto
Il Conto Termico 3.0 offre un contributo a fondo perduto per incentivare interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici. A differenza di altre agevolazioni fiscali, come le detrazioni, il Conto Termico eroga un rimborso diretto delle spese sostenute, garantendo un ritorno economico immediato per chi realizza gli interventi.
L’entità del contributo varia in base alla tipologia di lavori effettuati:
- dal 40% al 65% della spesa sostenuta, per la maggior parte degli interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili;
- fino al 100%, nel caso di interventi su scuole, ospedali e strutture sanitarie situate in comuni con meno di 15.000 abitanti, per agevolare la riqualificazione di edifici pubblici di interesse collettivo.
Per accedere al beneficio, gli interventi devono rispettare specifici requisiti tecnici, come l’effettivo miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio o l’installazione di impianti con determinate prestazioni. Inoltre, è fondamentale che l’edificio su cui si eseguono i lavori sia dotato di un impianto di climatizzazione invernale preesistente al momento della richiesta dell’incentivo.
L’incentivo viene erogato con modalità differenti in base al beneficiario e all’ammontare dell’importo:
- Per i privati: se l’incentivo è inferiore o uguale a 15.000 euro, viene erogato in un'unica soluzione. Se superiore, il pagamento avviene in rate annuali costanti per un periodo massimo di 5 anni.
- Per le Pubbliche Amministrazioni: possono scegliere tra due modalità di accesso:
- Accesso diretto (dopo la conclusione dei lavori), con erogazione in un’unica rata.
- Accesso tramite prenotazione (prima dell’avvio dei lavori), con la possibilità di ricevere un anticipo del 40% o 50% dell’incentivo totale e il saldo distribuito in una rata intermedia e una finale.
- Per gli interventi combinati (multi-intervento): l’incentivo viene calcolato come somma degli importi relativi a ciascun intervento, ma il pagamento viene uniformato alla durata massima prevista per gli interventi realizzati.
Il Conto Termico 3.0 rappresenta quindi una misura di sostegno concreta, con erogazioni rapide e flessibili, pensate per favorire la transizione energetica senza gravare eccessivamente sui costi iniziali di investimento.
Modalità di accesso agli incentivi e tempistiche
L’accesso agli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0 può avvenire direttamente da parte dei beneficiari oppure tramite soggetti abilitati, come ESCO (Energy Service Company) o altre configurazioni di gestione energetica. Questa possibilità è pensata per facilitare l’iter burocratico e per permettere anche a enti pubblici e privati di affidarsi a professionisti del settore per la realizzazione degli interventi. Vediamo come.
Le Pubbliche Amministrazioni possono accedere agli incentivi attraverso diverse modalità:
- Direttamente, presentando la richiesta al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
- Tramite una ESCO, con la stipula di un contratto di prestazione energetica.
- Attraverso altri enti pubblici, come l’Agenzia del Demanio o i Provveditorati alle Opere Pubbliche, che gestiscono gli immobili oggetto degli interventi.
- Con soggetti privati, nel caso di partenariati pubblico-privati, esclusi i partenariati sociali.
- Attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e altre configurazioni di autoconsumo collettivo.
Le PA che scelgono l’accesso tramite prenotazione possono ricevere un acconto dell’incentivo al momento dell’avvio dei lavori e il saldo alla conclusione dell’intervento.
Anche i soggetti privati possono accedere agli incentivi direttamente oppure tramite una ESCO, stipulando un contratto di servizio energia o un contratto di prestazione energetica. Tuttavia, per interventi nel settore residenziale, il contratto deve riguardare impianti di climatizzazione con potenza superiore a 70 kW o impianti solari termici con superficie superiore a 20 m².
Le richieste di incentivo possono essere presentate al GSE solo da ESCO certificate secondo la norma UNI CEI 11352. Inoltre, in caso di associazioni temporanee di imprese (ATI) o raggruppamenti temporanei di imprese (RTI), la società mandataria deve possedere questa certificazione e presentare la domanda per conto di tutti i soggetti coinvolti.
Tempistiche per la richiesta dell’incentivo
La richiesta di incentivo deve essere presentata attraverso il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), entro 60 giorni dalla conclusione degli interventi, per ottenere il rimborso in tempi rapidi.
Le Pubbliche Amministrazioni che optano per la prenotazione anticipata possono presentare la domanda anche prima dell’inizio degli interventi.
Se il progetto è gestito da una ESCO, è prevista la possibilità di ottenere l’incentivo in un’unica soluzione per importi inferiori a 15.000 euro; per somme superiori, l’erogazione avviene in rate annuali costanti fino a un massimo di 5 anni.
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