Consulenti, dalla Ue la difesa della riserva
Pubblicato il 16 maggio 2007
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Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, riprende oggi l’articolo pubblicato su Il Sole – 24 Ore di ieri, “Ai consulenti meno vincoli Ue”, e fa una serie di considerazioni, confutando l’ipotesi che la legge n. 46/2007, che introduce modifiche nell’ordinamento professionale dei consulenti del lavoro, nasconda una deregulation. Secondo se l’intento del legislatore era dare libertà di stabilimento e di prestazione di servizi ai professionisti Ue, la norma avrebbe dovuto essere collocata dopo il comma 1, che tratta degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti svolti dai professionisti, ovvero consulenti del lavoro, avvocati, commercialisti e ragionieri. Viceversa, collocandola dopo il comma 5 sembra che i soggetti citati siano i Ced. In sostanza pare che “le predette attività” siano riferite alle operazioni di calcolo e stampa dei cedolini paga, per cui appare incomprensibile che tali soggetti non abbiano l’obbligo di iscriversi all’Albo dei consulenti del lavoro, in quanto non è previsto per i Ced alcun vincolo. sottolinea che le attività dei Ced sono di natura esecutiva e sussidiaria alle attività professionali. Per questo il Consiglio nazionale sta operando affinché si arrivi ad un provvedimento in cui sia chiaramente disciplinata la materia e l’ambito di attività dei Ced.
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