Congedo per i papà, 7 giorni anche per il 2021
Pubblicato il 17 novembre 2020
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La bozza di Bilancio 2021, all’art. 62 prevede la proroga del congedo di paternità di sette giorni anche per il 2021.
Di cosa si tratta?
Si tratta di altra tipologia di congedo obbligatorio che spetta ai i soli genitori di sesso maschile e dipendenti del settore privato, entrato nel nostro ordinamento grazie alla c.d. Riforma Fornero (Legge n. 92/2012) e poi confermato da ultimo con il comma 354 dell’articolo 1 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232.
I padri devono fruire ogni anno di alcuni giorni di congedo obbligatorio - a cui si aggiungono dei giorni di congedo facoltativo - tutti retribuiti al 100%, di cui potranno fruire entro i 5 mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia o in Italia in caso, rispettivamente, di adozione/affidamento nazionale o internazionale del minore, anche in via non continuativa, avvisando preventivamente il datore di lavoro almeno 15 giorni prima, ove possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto.
Si precisa che il congedo obbligatorio del padre si configura come un diritto autonomo e pertanto esso è aggiuntivo a quello della madre e spetta comunque indipendentemente dal diritto della madre al congedo obbligatorio, inoltre, analogamente a quanto disposto per il congedo di maternità obbligatorio, la durata del congedo obbligatorio del padre non subisce variazioni nei casi di parto plurimo.
Il giorno di congedo obbligatorio è riconosciuto anche al padre che fruisce del congedo di paternità ai sensi dell'articolo 28 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151.
Il datore di lavoro dovrà poi comunicare all’INPS le giornate di congedo fruite dal lavoratore padre, attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Istituto stesso (si rammenta che i giorni non possono essere fruiti ad ore).
I giorni negli anni
Per una più completa trattazione dell’argomento si riporta una tabella che illustra come nei vari anni sono cambiati i giorni di congedo fruibili dal padre.
ANNO |
GIORNI DI CONGEDO OBBLIGATORIO |
2013 |
1 |
2014 |
1 |
2015 |
1 |
2016 |
1 |
2017 |
2 |
2018 |
4 |
2019 |
5 |
2020 |
7 |
2021 |
7 |
Domanda all’INPS
Sono tenuti a presentare domanda all’INPS solamente i lavoratori per i quali il pagamento delle indennità è erogato direttamente dall’Istituto, mentre, nel caso in cui le indennità siano anticipate dal datore di lavoro, i lavoratori devono comunicare in forma scritta al proprio datore di lavoro la fruizione del congedo di cui trattasi, senza necessità di presentare domanda all’Istituto.
In tale ultimo caso, infatti, il datore di lavoro deve comunicare all'INPS le giornate di congedo fruite, attraverso il flusso UniEmens (vedi messaggio INPS n. 6499/2013).
Per il settore agricolo, la disciplina in merito è stata dettata con la circolare INPS n. 181/2013, che ha fornito le istruzioni operative per la denuncia sul modello DMAG delle giornate di congedo fruite dal lavoratore il cui importo è stato anticipato dal datore di lavoro.
Pubblica amministrazione
La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica - ha chiarito che la normativa in questione non è direttamente applicabile ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art.1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n.165, sino all’approvazione di apposita normativa che, su iniziativa del Ministro per la pubblica amministrazione, individui e definisca gli ambiti, le modalità ed i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
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