Congedo di paternità: dimissioni del padre lavoratore con diritto alla NASpI

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Congedo di paternità: dimissioni del padre lavoratore con diritto alla NASpI

Le dimissioni volontarie del padre lavoratore che ha fruito del congedo obbligatorio di paternità ed entro il primo anno di vita del bambino danno diritto alla NASpI.

Le nuove previsioni normative, operative dal 13 agosto 2022 innalzano l'asticella delle garanzie per i padri lavoratori.

La riforma prevede che, nei casi di fruizione del congedo di paternità obbligatorio di paternità  e/o del congedo di paternità alternativo, si applichino le medesime tutele già previste per il periodo di astensione obbligatorio di maternità.

Più nel dettaglio, dai 2 mesi antecedenti alla data del parto presunto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino, il padre lavoratore dimissionario ha diritto alla corresponsione dell’indennità sostitutiva del preavviso e, ricorrendo in presupposti, alla percezione della NASpI.

Ciò comporta, naturalmente, che il datore di lavoro sarà obbligato al versamento del ticket di licenziamento.

Alla luce delle ultime novità normative e delle successive istruzioni dell'INPS, l'approfondimento che segue si sofferma sul congedo di paternità obbligatorio, sugli obblighi e sui diritti del lavoratore padre nonché sugli adempimenti del datore di lavoro, con una infografica riepilogativa.

 

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