Conformità catastale. Possibilità di confermare un atto nullo
Pubblicato il 29 maggio 2018
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Un nuovo studio del Notariato, dedicato a “L’atto di conferma in materia di conformità catastale”, approfondisce il recente intervento legislativo con cui è stata prevista la possibilità di confermare un atto nullo per difetto delle menzioni prescritte in tema di conformità catastale.
Viene vagliata, in particolare, la previsione introdotta con la manovra correttiva 2017 (ossia con il convertito Decreto legge n. 50/2017) che consente, appunto, di confermare, a certe condizioni, l’atto (pubblico o scrittura privata autenticata) nullo per mancato rispetto della disciplina in tema di conformità catastale oggettiva.
In detta occasione, il legislatore ha aggiunto un nuovo comma, 1-ter, all’articolo 29 della Legge n. 52/1985 (recante “Modifiche al libro sesto del codice civile e norme di servizio ipotecario, in riferimento alla introduzione di un sistema di elaborazione automatica nelle conservatorie dei registri immobiliari”).
Nell’introduzione dell’elaborato, viene spiegato che questo intervento, avvenuto in sede di conversione del decreto legge contenente la manovra, era auspicato dalla prassi notarile “al fine di mitigare le gravi conseguenze sulla circolazione dei beni connesse ad una fattispecie di nullità assoluta ed insanabile”.
Nel dettaglio, il recente comma così stabilisce: “Se la mancanza del riferimento alle planimetrie depositate in catasto o della dichiarazione, resa dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, ovvero dell'attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato non siano dipese dall'inesistenza delle planimetrie o dalla loro difformità dallo stato di fatto, l'atto può essere confermato anche da una sola delle parti mediante atto successivo, redatto nella stessa forma del precedente, che contenga gli elementi omessi. L'atto di conferma costituisce atto direttamente conseguente a quello cui si riferisce, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23”.
Ambito di applicazione, presupposti, criticità
Lo studio dei notai – n. 9-2018/C, approvato dalla Commissione Studi Civilistici del Notariato il 19 aprile 2018 – approfondisce l’ambito di applicazione, i presupposti e la disciplina dell’atto di conferma, indicando anche alcune criticità proprie della norma.
Esaminato, nel testo, anche l’aspetto della pubblicità dell’atto di conferma, in ordine al quale i notai affermano di propendere per la soluzione della trascrizione dell’atto, rispetto a quella della annotazione.
Di seguito, vengono analizzati gli aspetti della disciplina transitoria, nonché “problemi di diritto intertemporale” posto che il legislatore - viene sottolineato - nell’introdurre la disciplina in oggetto, non si è occupato del diritto transitorio e, in particolare, del problema dell’applicabilità della nuova disposizione agli atti nulli stipulati prima della sua entrata in vigore.
Per finire, l’approfondimento dei notai si sofferma sull’impatto della nuova disposizione per quanto riguarda la responsabilità disciplinare del professionista notaio.
Lo studio è stato pubblicato sul sito del Notariato il 25 maggio 2018.
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