Condanna penale per il proprietario del cane che abbaia senza tregua
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 15 gennaio 2011
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E' stato dichiarato inammissibile, da parte della Cassazione, – sentenza n. 715 del 14 gennaio 2011 – il ricorso presentato da due coniugi che erano stati condannati del reato di cui all'articolo 659 del Codice penale per non aver impedito il continuo abbaiare dei loro due cani, anche e soprattutto nelle ore notturne, impossibilitando il riposo e le normali occupazioni dei vicini di casa. Determinante, ai fini della decisione, era stata la dichiarazione testimoniale di un soggetto che era solito consegnare il pane ai vicini durante le prime ore mattutine.
Secondo la Corte di legittimità, erano da considerare come irrilevanti le doglianze avanzate dalla difesa dei due imputati secondo cui, in realtà, non era facile identificare il "colpevole" dato che nella zona erano presenti diversi cani randagi; senza peso anche la considerazione che le lamentele provenissero da una sola famiglia.
Per la Cassazione, infatti, per il concretizzarsi della fattispecie contestata non doveva tenersi in considerazione l'effettivo disagio di un numero indeterminato di persone bensì “l'idoneità del fatto” a crearlo potenzialmente a più persone.
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