Commercialisti vs Cgil. Sigle: vergognosa campagna pubblicitaria denigratoria
Pubblicato il 09 ottobre 2018
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“Alla CGIL non sarai seguito come da un semplice commercialista, …”: questa è la frase incriminata della pubblicità della NIDIL Reggio Emilia (“Partita IVA? Cosa fa per te la CGIL” con la quale l'associazione intende promuovere servizi verso soggetti titolari di Partita Iva della struttura sindacale che rappresenta i lavoratori atipici).
Le sigle dei commercialisti non ci stanno e rispondono.
AIDC
Nel comunicato stampa dell'8 ottobre 2018, si legge: “Prendiamo atto, in un mondo ove tutto è sovvertito, che un sindacato ricorra all’esercizio di attività commerciali per sostenersi e perseguire le più alte missioni politiche di tutela del lavoro. Non è accettabile, in alcun modo, che in tale ruolo un sindacato debba ricorrere alla denigrazione, sia pure incidentale, di un’intera categoria di professionisti, attraverso un messaggio pubblicitario offensivo, dannoso e soprattutto non veritiero”.
E l'Aidc, minacciando un'azione legale e risarcitoria, rimarca le differenze.
Solamente i dottori commercialisti:
- sono iscritti a seguito di uno specifico percorso formativo universitario;
- hanno superato un esame di stato;
- sono soggetti all’obbligo deontologico;
- sono soggetti all’obbligo assicurativo;
- sono soggetti all’obbligo di aggiornamento professionale continuo.
ADC
“Alla CGIL non sarai seguito da un semplice commercialista, ma entrerai in un ufficio con un team di esperti che ti fornirà assistenza contabile e fiscale, ma soprattutto tutela sui diritti che ti spettano”.
All'affermazione l'Adc risponde: “Senza mettere in dubbio la competenza del 'team di esperti' della CGIL la invitiamo a rendere espliciti e note le competenze ed i titoli professionali dei suoi 'esperti', da parte nostra ricordiamo che ora per essere iscritti all’Albo Professionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, occorre aver conseguito una laurea, svolto un tirocinio obbligatorio, aver superato un esame di Stato abilitante previsto dalla Costituzione Italiana e dopo l’iscrizione, per mantenerla occorre svolgere una formazione professionale continua, rispettare un rigoroso codice deontologico che prevede l’obbligo di Assicurazione Professionale e tanto altro a tutela del proprio cliente”.
ANC
“..da un organismo sindacale ci si attende rispetto e considerazione nei confronti di tutti i lavoratori, professionisti compresi, mentre invece, purtroppo, la NIDIL di Reggio Emilia non sembra averne per i commercialisti, che nel nostro Paese assistono milioni di contribuenti negli adempimenti nei confronti del Fisco e non solo”, anche l'Anc esplicita lo sconcerto.
E, incalza: “il commercialista, quale professionista iscritto ad un Ordine, è sottoposto a precisi obblighi formativi, deontologici e di aggiornamento, che costituiscono una garanzia per il cittadino contribuente, si fa molta fatica a capire quali doti straordinarie dovrebbero avere gli esperti NIDIL rispetto ai commercialisti”.
Auspica, l'Anc, che la CGIL nazionale avverta l’opportunità di prendere le distanze dalla campagna promossa a livello territoriale.
- eDotto.com - Edicola del 17 luglio 2018 - AIDC: Associazione Italiana Dottori Commercialisti - G. Lupoi
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