CNF: no a indiscriminata estensione del processo penale telematico
Pubblicato il 09 aprile 2020
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Il CNF si è espresso con contrarietà rispetto all’emendamento governativo che, nell’ambito del Dl Cura Italia, prevede una “indiscriminata estensione del processo penale telematico anche nei casi dei procedimenti non urgenti”.
Si tratta di un intervento che, secondo il Consiglio Nazionale Forense, svilisce il ruolo del difensore, del diritto di difesa e della stessa giurisdizione, violando l’articolo 111 della Costituzione.
E’ quanto si legge in una nota emanata dopo la seduta amministrativa di ieri, 8 aprile 2020.
Condivise – si legge ancora nel comunicato - le preoccupazioni già formulate dall’UCPI (Unione delle Camere Penali): il momento emergenziale non può tradursi in uno stravolgimento dei principi del giusto processo.
L’auspicio del CNF è che l’esercizio della giurisdizione e dell’attività giudiziaria nel settore civile e penale, possa gradualmente riprendere “garantendo, attraverso una corretta organizzazione delle udienze e l’utilizzo dei presidi sanitari, la salute di tutti gli operatori di giustizia”.
Per finire, il Consiglio evidenzia le proprie perplessità, condivise questa volta con l’Unione delle Camere civili, in ordine all’assenza “di un termine finale per le modalità di svolgimento da remoto delle udienze civili, tenuto conto che le esigenze del giusto processo devono essere garantite in tutte le giurisdizioni”.
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