Cndcec: inutile e gravosa la richiesta di invio della PEC
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 19 settembre 2014
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A seguito del provvedimento congiunto n. prot 2014/105953 a firma dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, dell’8 agosto 2014, con il quale è stato imposto a tutti i professionisti destinatari della normativa antiriciclaggio (DLgs. 231/2007) di comunicare al Fisco, entro il 31 ottobre 2014, il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, con una lettera inviata il 18 settembre alla Direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, denuncia la completa inutilità dell’adempimento per la categoria in questione.
Si tratta, infatti, di una richiesta che va ad appesantire ancora di più la complessa attività professionale dei commercialisti, che dopo la riforma delle professioni si sono già dotati di un indirizzo Pec.
Tali indirizzi sono facilmente reperibili, facendone richiesta diretta al Consiglio nazionale o agli Ordini territoriali o ancora consultando il registro INI-PEC e ReGIndE, senza dover imporre alla categoria un nuovo adempimento. Di qui la richiesta esplicita del Cndcec di esentare dal nuovo obbligo gli iscritti all’Albo dei Dottori commercialisti ed esperti contabili.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 54 - In breve - La Pec è un inutile adempimento
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