Chi offende il figlio offende anche la reputazione di chi l'ha educato
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 18 febbraio 2010
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Con la sentenza n. 5876/2010, la Quinta sezione penale della Cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano condannato, per lesioni personali ed ingiuria, un uomo che, nel corso di una lite, aveva offeso una ragazza in presenza del padre. L'uomo era stato querelato da quest'ultimo e si era difeso sostenendo che il processo non poteva intendersi instaurato senza la querela della persona offese che, in realtà, era la figlia e non il genitore.
Di diverso avviso gli organi giudicanti, secondo cui era ravvisabile un ulteriore aspetto di offensività nelle espressioni utilizzate dall'imputato in quanto, anche se erano rivolte, in via diretta, alla figlia, tuttavia le stesse si risolvevano “anche in una lesione della reputazione del padre, chiamato in causa quale genitore della ragazza e quindi persona responsabile della formazione e della educazione della medesima''.
Di diverso avviso gli organi giudicanti, secondo cui era ravvisabile un ulteriore aspetto di offensività nelle espressioni utilizzate dall'imputato in quanto, anche se erano rivolte, in via diretta, alla figlia, tuttavia le stesse si risolvevano “anche in una lesione della reputazione del padre, chiamato in causa quale genitore della ragazza e quindi persona responsabile della formazione e della educazione della medesima''.
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi - Notizie, p. 32 – L'offesa alla figlia è ingiuria al genitore
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