Cdm su inquinamento acustico e correttivi a riforma P.a.
Pubblicato il 18 febbraio 2017
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Inquinamento acustico Testi armonizzazione
Nel corso seduta del 17 febbraio 2017, il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, due decreti legislativi in materia di inquinamento acustico, che attuano la delega contenuta nell’articolo 19 della Legge n. 161/2014.
I due provvedimenti sono volti all’armonizzazione della normativa nazionale con la disciplina dell’Unione europea e, rispettivamente, con la direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale e con la direttiva 2000/14/CE e il regolamento CE n. 765/2008.
Rispetto alla direttiva, n. 2002/49/CE, relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale, il primo provvedimento – si legge nel comunicato stampa del Cdm di fine seduta – è finalizzato a ridurre le procedure di infrazione Ue aperte nei confronti dell’Italia ed opera “una razionalizzazione della tempistica riguardante la trasmissione delle mappe acustiche e dei relativi piani d’azione”, risolvendo alcune “criticità” per quel che riguarda l’applicazione dei valori limite, il coordinamento tra i vari strumenti di pianificazione e la valutazione dell’impatto acustico nella fase progettuale delle infrastrutture.
Una specifica disciplina è, inoltre, prevista per le attività fonte di rumore ambientale, allo stato ancora non ricomprese nelle norme.
L’altro decreto legislativo interviene per razionalizzare la disciplina sulle macchine rumorose operanti all’aperto, con particolare riferimento a quelle importate da Paesi extracomunitari.
Riforma P.a. Correttivi
Nel corso della medesima seduta, il Consiglio dei ministri ha, altresì, approvato, questa volta in esame preliminare, due decreti legislativi per integrare e correggere i decreti di attuazione della riforma della Pubblica amministrazione nonché il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
Danni a immagine Pa Più tempo per azione di risarcimento
In particolare, il primo decreto reca modifiche al decreto legislativo n.116/2016, a sua volta modificativo dell’articolo 55-quater del decreto legislativo n. 165/2001, in materia di licenziamento disciplinare, con previsione di un maggior termine per esercitare l’azione di risarcimento per i danni di immagine alla Pa provocati dalle condotte fraudolente punite dal licenziamento, nonché la previsione dell’obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all’Ispettorato per la funzione pubblica entro 20 giorni dalla loro adozione.
Società partecipate, termini adeguamento
Sul fronte delle società partecipate, il nuovo decreto interviene con integrazioni e correzioni al decreto legislativo n. 175/2016.
Si segnala, tra le altre disposizioni, la proroga al 30 giugno 2017 del termine per la ricognizione, in funzione della revisione straordinaria, di tutte le partecipazioni possedute, nonché del termine entro il quale le società a controllo pubblico effettuano una ricognizione del personale in servizio, per individuare eventuali eccedenze.
Fissato, invece, al 31 luglio 2017, il termine per l’adeguamento delle società a controllo pubblico alle disposizioni in tema di governance societaria.
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