CdL: lotta all’abusivismo professionale

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La priorità per la categoria dei Consulenti del Lavoro è la lotta all’abusivismo professionale.

Questo è quanto è emerso dall’Assemblea Nazionale dei Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, tenutasi a Roma il 27 e il 28 novembre 2015.

Occorre, quindi, potenziare la vigilanza soprattutto sulle attività svolte di Centri di elaborazione dati (CED) e dei Centri di assistenza fiscale (CAF).

In tale occasione la Presidente Nazionale, Marina Calderone, ha ricordato che l’esercizio abusivo della professione è un reato e non ci può essere alcuna tolleranza per chi lo viola.

L’attività di vigilanza sarà intensificata a livello territoriale, attraverso i Consigli Provinciali dell’Ordine, ed a livello nazionale, grazie all’intervento del Ministero del Lavoro, ma l’azione non si ferma qui: i Consulenti hanno, inoltre, intenzione di portare la questione all’attenzione del Garante per la Privacy e dell’Antitrust.

Viene, inoltre, evidenziato che le azioni poste in essere sono basate sull’articolo 348 c.p. e sulla Legge n. 12/1979 ed a tal proposito viene ricordato che la sentenza del Consiglio di Stato n. 103/2015 del 16 gennaio 2015 ha ribadito le attività riservate ai Consulenti del Lavoro iscritti all’Ordine in base alle legge istitutiva della professione.

Un riconoscimento giurisprudenziale basilare che nega ad altri soggetti la partecipazione alle gare d’appalto per l’affidamento della gestione del personale: attività che comprende anche una contestualizzazione normativa e che prevede valutazioni tecnico-giuridiche per le quali è ritenuto indispensabile dalla legge, dalla prassi e dalla giurisprudenza, l’affidamento dall’incarico ad un Consulente del Lavoro.