CdL e Doppia Difesa Onlus: intesa contro la violenza di genere
Pubblicato il 23 novembre 2023
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Il 22 novembre 2023 è stata siglata l’intesa tra il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Fondazione Doppia Difesa Onlus finalizzata ad avviare progetti di politiche attive dirette all’occupazione delle donne vittime di violenza e l’Assegno di inclusione tra gli strumenti per garantire una maggiore indipendenza economica.
Finalità dell’Intesa
L’obiettivo dell’intesa è quello di favorire l’inclusione occupazionale per contrastare la violenza sulle donne. L’indipendenza economica consente alle donne di non ritrovarsi “ostaggio” di mariti e compagni e conseguentemente di sottrarsi con meno fatica a possibili situazioni di violenza.
Ogni forma di violenza sulle donne, ivi inclusa quella domestica, rappresenta una grave violazione dei diritti umani. Sulla base dei dati Istat, nel 2022 in quasi il 90% dei casi l’autore della violenza è stato un soggetto con cui la vittima aveva, o aveva avuto, una relazione sentimentale o al quale era legata da uno stretto rapporto di parentela (nel 55% dei casi gli autori sono stati mariti, conviventi o attuali partner).
Percorso personalizzato e dati statistici
Nel corso del 2020 sono 15.559 le donne che hanno iniziato un percorso personalizzato di uscita dalla violenza, solo il 35,5% era occupato stabilmente, mentre il 48,7% risultava non autonomo dal punto di vista economico.
Inoltre, nel 2022 erano più di 6 milioni le donne che non lavoravano, comprese in un range di età tra i 25 e i 64 anni, pari al 42,7% del totale della popolazione femminile residente in Italia.
Assegno di Inclusione, un valido aiuto
La Categoria dei Consulenti del Lavoro ritiene che l’Assegno di Inclusione, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024, può rappresentare un valido aiuto per facilitare l’inclusione lavorativa delle vittime di violenza.
I destinatari della misura sono i nuclei familiari con almeno un componente in condizione di svantaggio e inserito in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, con presa in carico da parte di centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali.
NOTA BENE: Si specifica che la vittima costituisce un nucleo familiare a parte, ciò garantisce l’accesso in modo autonomo al beneficio e dunque, maggiori tutele.
Protocollo
Le parti si impegnano a collaborare in sinergia al fine di realizzare azioni e strategie che diano alle donne vittime di violenza opportunità formative e lavorative, garantendo, altresì, percorsi adeguati e personalizzati.
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