Categorie, Mef e Entrate, primo incontro su riforma fiscale
Pubblicato il 08 ottobre 2020
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L’incontro in videoconferenza sulla riforma fiscale tra Mef, Agenzia delle Entrate e Commercialisti non ha soddisfatto tutti. Il ministro Mef, Gualtieri si è unito solo negli ultimi minuti.
Tra i partecipanti: il viceministro Antonio Misiani, i sottosegretari Alessio Villarosa e Maria Cecilia Guerra, il direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini; il presidente Cndcec, Massimo Miani, la presidente ADC Nucera, il presidente AIDC Ferrari, il presidente UNGDCEC De Lise e, anche in rappresentanza di SIC, UNICO UNAGRACO, il presidente ANC Marco Cuchel.
Intanto il Governo pubblica la Nota di aggiornamento del Def.
Gualtieri, ringraziando ancora una volta i commercialisti per quanto fatto durante il lockdown, ha annunciato che la riforma fiscale sarà inserita in una legge delega, ed ha rinnovato l’impegno ad esaminare le proposte che arriveranno dai commercialisti e le idee che arriveranno da tutti i soggetti del mondo economico.
Si ricorda che il Cndcec ha istituito una commissione di esperti, a guida Cottarelli, che sta predisponendo una proposta da presentare a fine mese.
E un team ad hoc di Adc, Aidc e Ungdcec, Andoc e Fiddoc ha già individuato undici punti - “Insieme per lo sviluppo” - che saranno sviluppati e presentati al Mef.
Massimo Miani si ritiene soddisfatto dell’incontro con il ministro Gualtieri. Incontro che definisce costruttivo su temi d’importanza strategica sia per il Paese che per la categoria, quali la riforma fiscale, la semplificazione degli adempimenti e, più in generale, il futuro della professione. Ed è importante anche l’impegno assunto dal viceministro Misiani di un tavolo interministeriale per immaginare il futuro della professione anche alla luce della riduzione del lavoro che l’innovazione tecnologica e la semplificazione fiscale comporteranno per la categoria.
“Sulle semplificazioni fiscali e sulle modalità di eventuale attuazione della cash flow tax il Ministro ha riconosciuto ai Commercialisti il ruolo di interlocutore privilegiato per l’individuazione degli interventi più idonei da adottare per rendere il nostro sistema fiscale effettivamente più semplice e attrattivo. Su tali aspetti il Ministro ha preannunciato l’attivazione di un Tavolo tecnico tra commercialisti e esponenti del MEF e dell’Agenzia delle entrate”, ora, puntualizza Miani, bisogna impegnarsi tutti affinché l’approccio positivo che ha caratterizzato la riunione dia frutti tangibili.
Anc, Sic, Unagraco, Unico
La spaccatura dei sindacati, in contrasto sulla revoca dello sciopero, ha prodotto un nuovo coordinamento: Anc, Sic, Unagraco, Unico.
A nome del quale il presidente Anc, Marco Cuchel, attraverso un comunicato congiunto, riassume quanto accaduto. Pur riconoscendo al Governo di aver mantenuto la promessa dell’incontro: “Non ci è stato alcun elemento sul quale portare una riflessione o una proposta”.
Nel comunicato congiunto del 7 ottobre 2020, il disappunto: “oltre a non avere in mano nulla di concreto sul quale iniziare una discussione, siamo ancora in attesa di risposte sull’avvio di un tavolo permanente sulla riforma, come di un tavolo tecnico su criticità contingenti. Non abbiamo notizie nemmeno del tavolo sul contenzioso tributario, su quello interministeriale sulla professione e della prosecuzione del gruppo di lavoro sugli Isa, ottenuto a seguito dell’astensione, riunitosi quasi un anno fa per la prima volta, e poi lasciato cadere”.
L’alto livello degli interlocutori presenti ha soddisfatto le quattro sigle, tuttavia non ha rassicurato sulla sostanza del progetto di riforma: “materia per noi ancora oscura perfino nelle sue linee generali, di cui ancora non si ha alcuna contezza”. Alla richiesta di fare proposte, le sigle rispondono che questo è compito della politica, la categoria ha la funzione tecnica di intervenire su quelle che, in base alle proprie competenze, si riconoscono come criticità.
Anche la mancata estensione della moratoria al 30 ottobre per tutti i contribuenti ha ricevuto un no motivato, di cui si prende atto: la valutazione d’impatto aveva decretato la necessità di maggiori risorse per circa 10,2 milioni, la cui copertura era stata richiesta al fondo dei gruppi parlamentari i quali, e non abbiamo ragioni di dubitare di quanto ci è stato riferito, hanno risposto no, senza eccezioni. “di questo bisognerà anche chiedere conto a coloro che su questa battaglia dichiaravano di sostenerci”, avverte Cuchel.
Adc, Aidc e Ungdcec, Andoc e Fiddoc
Le Associazioni Adc, Aidc e Unione Nazionale Giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, e anche quelle non presenti Andoc e Fiddoc, hanno chiesto semplificazione e riduzione degli adempimenti fiscali, avvisando di non essere disposti ad accettare alcuna proposta di riforma che possa comportare un aggravio degli adempimenti.
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