Liberi professionisti: cosa emerge dal rapporto annuale AdEPP

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Liberi professionisti: cosa emerge dal rapporto annuale AdEPP

l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (AdEPP) ha pubblicato, il 12 dicembre 2023, il XIII rapporto annuale sulla previdenza privata.

Il documento analizza il sistema e l’evoluzione della previdenza privata in un contesto in cui è evidente il calo della natalità e l’“inverno demografico”, l’instabilità economica, sociale e occupazionale, il progressivo invecchiamento della popolazione, le nuove tecnologie e l’Intelligenza artificiale, la concorrenza globale, gli insufficienti investimenti nella formazione e nelle competenze, il crollo delle iscrizioni alle Università e il mercato del lavoro sempre meno attrattivo in un Paese “exit only”.

Dalle Casse dei Professionisti oltre 2.650.000.000 euro sono stati versati allo Stato di cui:

  • 1.853.467.570 euro a titolo di IRPEF;
  • 44.558.662 euro per le addizionali comunali;
  • 115.766.030 euro per le addizionali regionali;
  • 640.569.517 euro di tassazione sui rendimenti.

Investimenti

Di seguito si illustrano le variazioni assolute negli investimenti:

  • fondi mobiliari - da 8,3 miliardi di euro nel 2013 a circa 30,2 miliardi di euro alla fine del 2022, rappresentando una quasi quadruplicazione nel periodo;
  • immobili direttamente posseduti - all’importo di 11,5 miliardi di euro nel 2013, si è ridotto a circa 2,7 miliardi di euro attuali.
  • componente azionaria – si passa da 4,1 miliardi di euro a 7,8 miliardi di euro.

Patrimonio

Negli ultimi sette anni, il Patrimonio delle Casse di Previdenza ha registrato una crescita costante passando da circa 65,6 miliardi di euro nell’anno 2013 a circa 104 miliardi di euro alla fine dell’anno 2022.

Andamento degli iscritti

È stato registrato un aumento degli iscritti attivi dell’1,43%. Nello specifico, l’ultimo dato annuale riporta un totale di 1.611.840 iscritti attivi di cui:

  • 1.501.778 iscritti attivi;
  • 110.062 pensionati attivi.

Per quanto riguarda l’età degli iscritti si è notevolmente modificata nell’arco degli ultimi 18 anni: gli under 40 rappresentavano, nel 2005, quasi il 41% del totale degli iscritti, scendendo a circa 27,1 punti percentuali nel 2022.

La classe d’età più popolata è quella compresa tra i 50 ed i 60 anni, di seguito la classe d’età tra i 40 ed i 50 anni.  Più del 50% degli iscritti alle Casse ha una età compresa tra 40 e 60 anni.

Gap di genere e Gender Pay Gap

Negli ultimi 17 anni si è registrato un aumento della percentuale di donne iscritte.

Ancora, però, è evidente il divario salariale, infatti si sottolinea una maggiore differenza tra reddito e fatturato nei professionisti uomini rispetto alle colleghe donne. La differenza di reddito pari a circa il 45%.

 

Fino a 30 anni

Tra i 30 e 40 anni

Tra i 40 e 50 anni

Tra i 50 e 60 anni

Tra i 60 e i 70 anni

Oltre i 70 anni

Donne

14.089 euro

20.603 euro

28.208 euro

36.120 euro

36.478 euro

27.258 euro

Uomini

18.062 euro

34.084 euro

51.239 euro

63.063 euro

57.155 euro

39.772 euro

Media

15.923 euro

26.934 euro

40.512 euro

53.434 euro

52.489 euro

38.347 euro

Tali differenze derivano da cause molteplici che riguardano dimensioni individuali, familiari, collettive e sociali.

Aumento del reddito nominale e diminuzione di quello reale

Secondo l’analisi, il reddito nominale dei liberi professionisti è aumentato negli ultimi 17 anni del 20,17%, invece il reddito reale, deflazionato con IPCA, è sceso di circa l’8%.

I dati evidenziano una crescita dei redditi 2021/2022 del 15,87%, il valore però sconta il confronto con i redditi del periodo Covid. Inoltre, il documento ha dimostrato che gli iscritti under 40 guadagnano meno della metà dei loro colleghi over 50.

450 milioni per il welfare e prestazioni previdenziali e assistenziali

Le Casse si impegnano a prevedere i bisogni e rispondere in maniera più rapida alle necessità degli iscritti,

per tale motivo, stanno implementando ulteriori e nuove forme di aiuto, sostegno, sviluppo e promozione della libera professione. Accanto alle misure di welfare tradizionale (indennità di maternità e paternità, rimborso delle spese sostenute per la frequenza dell’asilo nido e della scuola per l’infanzia, le borse di studio a favore dei figli studenti ecc) si prevedono ulteriori forme tra cui:

  • welfare per l’avvio - contributo per avvio ed esercizio dell’attività libero professionale, tutoraggio, scambio generazionale Specifici finanziamenti per l’acquisto delle attrezzature o degli studi professionali, Pec, SPID e Firma digitale gratuiti, assicurazioni professionali a carico della Cassa, Mutui e Prestiti agevolati;
  • welfare per lo sviluppo - fondi di garanzia e agevolazioni per l’accesso al credito, Fondo rotativo Prestazioni per lo sviluppo della professione e la qualificazione professionale, contributi volti a favorire l’aggregazione professionale, il Co-working e le reti tra professionisti, Convenzioni bancarie per supportare durante la carriera professionale (prestiti, finanziamenti a medio e lungo termine, mutui ipotecari, tenuta di conto corrente);
  • promozione della professione e transizione digitale.

Il numero delle prestazioni previdenziali e assistenziali è aumentato del 77%. Sono in totale 691 mila le prestazioni erogate.

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