Cartella di pagamento, la valutazione giuridica del caso richiede l'avviso di accertamento

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Con la sentenza n. 249/63/2013, la sezione distaccata di Brescia della Commissione tributaria regionale della Lombardia annulla una cartella di pagamento emessa con la procedura di cui all'art. 36 bis del DPR n. 600/73.

I giudici, nelle motivazioni, puntualizzano come tale tipo di procedura si applichi nei casi di controllo meramente formale inerente le dichiarazioni dei contribuenti, con la finalità di provvedere alla correzione di errori materiali e di calcolo che possono essere stati commessi.

Sottolineano, invece, che si rende necessario un vero e proprio avviso di accertamento con un'esplicita motivazione qualora si verifichi il caso di un controllo che richieda la necessità di una valutazione giuridica.

Come nel caso in esame, riguardante una cartella di pagamento emessa a seguito di riliquidazione dell'Irpef dovuta a seguito del capitale riscattato da un fondo pensione.

Secondo la Commissione, da parte dell'Amministrazione si è proceduto ad una vera e propria diversa valutazione giuridica della fattispecie fiscale, con la considerazione “che l'aliquota applicabile derivasse da una diversa applicazione di norme o da una diversa interpretazione delle norme applicate”. Fatto confermato anche dalla “complessità e ampiezza” delle argomentazioni addotte dall'Ufficio.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 4 - La necessità di una valutazione mette fuori gioco la cartella – Barison

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