Bonus animali domestici 2025, via libera dalla Conferenza Stato Regioni

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Bonus animali domestici 2025, via libera dalla Conferenza Stato Regioni

È ufficiale: la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera definitivo al Bonus Animali Domestici, la misura attesa da mesi che era stata inserita nella Legge di Bilancio 2024. Si tratta di un importante provvedimento volto a sostenere economicamente i proprietari di animali da compagnia con redditi bassi, facilitando l’accesso alle cure veterinarie. Con l’approvazione dei criteri di ripartizione dei fondi tra le Regioni, il bonus diventa ora realtà e potrà essere richiesto nei prossimi mesi secondo modalità stabilite a livello locale.

A chi spetta il Bonus Animali Domestici

Il Bonus Animali Domestici non è destinato a tutti, ma è riservato a una fascia specifica e vulnerabile della popolazione, con l’obiettivo di offrire un sostegno concreto a chi, pur amando e accudendo un animale da compagnia, fatica a sostenere le spese veterinarie. Possono richiederlo solo i cittadini che hanno compiuto almeno 65 anni, a condizione che il loro indicatore ISEE non superi i 16.215 euro annui.

Un altro requisito fondamentale riguarda l’identificazione dell’animale: per poter accedere al contributo, è necessario che il cane, gatto o altro animale d’affezione sia regolarmente registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione, sia essa nazionale o regionale. Inoltre, le spese per cui si richiede il rimborso devono essere documentate e tracciabili, quindi pagate con strumenti che permettano di ricostruire l’operazione (come carte o bonifici) e corredate da ricevute o fatture valide.

Il Bonus può essere richiesto esclusivamente dal soggetto che risulta formalmente proprietario dell’animale, secondo i registri ufficiali.

Quali animali sono ammessi

Il Bonus Animali Domestici è pensato per sostenere le spese legate agli animali d’affezione, così come definiti da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2003. In questa categoria rientrano tutti quegli animali che vengono tenuti per compagnia, quindi senza scopi produttivi o alimentari. Si tratta, ad esempio, di cani, gatti, conigli, furetti e piccoli roditori, presenti in moltissime case italiane come parte integrante della famiglia.

Rientrano inoltre nel provvedimento anche gli animali che, pur non essendo semplicemente da compagnia, svolgono attività di supporto all’essere umano. È il caso, ad esempio, dei cani guida per persone con disabilità, degli animali impiegati nella pet-therapy, in percorsi riabilitativi o ancora utilizzati in ambito pubblicitario. L’obiettivo della misura è quindi quello di valorizzare il ruolo affettivo, sociale e terapeutico che molti animali svolgono nella vita quotidiana delle persone.

A quanto ammonta il Bonus

Il valore del Bonus Animali Domestici non è uguale per tutti e non prevede una cifra fissa prestabilita per ciascun beneficiario. Saranno infatti le singole Regioni a stabilire l’importo del contributo, tenendo conto sia delle risorse complessivamente a disposizione sia delle spese veterinarie effettivamente sostenute e documentate da ciascun richiedente. Questo significa che l’ammontare potrà variare da persona a persona, in base alla situazione specifica e alle regole regionali.

Il fondo complessivo stanziato dal Governo per sostenere la misura prevede:

  • 250.000 euro per l’anno 2024
  • 237.500 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026

Una cifra che, seppur significativa, deve essere distribuita tra una platea potenziale di oltre 2,2 milioni di cittadini over 65, rendendo il Bonus una misura a sportello. Ciò implica che le risorse verranno assegnate in ordine cronologico di presentazione delle domande, e l’accesso sarà garantito fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Per questo motivo, chi ha i requisiti è invitato ad attivarsi rapidamente per non perdere l’opportunità.

Come fare domanda per il Bonus Animali Domestici

Per accedere al Bonus Animali Domestici 2025, i cittadini che soddisfano i requisiti dovranno presentare apposita domanda presso la Regione di residenza. Saranno le singole Regioni, infatti, a gestire operativamente la misura, pubblicando bandi o avvisi ufficiali con le istruzioni specifiche su tempistiche, modalità di invio e documentazione da allegare.

In attesa che le Regioni rendano noti i dettagli operativi, ecco i passaggi generali da seguire:

Prima di inoltrare la richiesta, è necessario verificare di avere almeno 65 anni, un ISEE inferiore a 16.215 euro, almeno un animale registrato all’anagrafe degli animali d’affezione e spese veterinarie tracciabili, corredate da ricevute o fatture.

Bisogna, poi, preparare la documentazione necessaria: certificazione ISEE aggiornata, numero identificativo dell’animale, fatture relative a visite o cure veterinarie (esclusi i mangimi) e un documento d’identità in corso di validità.

La domanda andrà inviata secondo le modalità indicate dalla Regione di appartenenza. Potrebbero essere previsti:

  • Portali online regionali
  • Invio via PEC
  • Consegna cartacea presso uffici competenti (es. servizi sociali, sanità, URP)

È fondamentale monitorare il sito web della tua Regione o contattare gli uffici preposti per sapere quando e come inoltrare la richiesta.

Tempistiche e priorità: Le domande saranno valutate in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Per questo è consigliabile agire il prima possibile, una volta aperti i termini.

Detrazione Irpef per le spese veterinarie

Sempre in riferimento alla cura degli animali domestici, la normativa fiscale (art. 15, comma 1, lettera c-bis del TUIR) prevede la possibilità di detrare una parte delle spese veterinarie dall’IRPEF, offrendo così un ulteriore supporto economico ai proprietari.

È possibile detrare il 19% delle spese veterinarie sostenute durante l’anno, fino a un massimo di 550 euro. La detrazione si applica solo alla parte eccedente i 129,11 euro.

Sono ammesse le spese per:

  • visite veterinarie,

  • interventi chirurgici,

  • analisi di laboratorio,

  • farmaci prescritti.

Sono invece escluse le spese per alimenti, anche se si tratta di cibo terapeutico prescritto dal veterinario.

Per accedere alla detrazione è necessario che:

  • l’animale sia registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione;

  • le spese siano tracciabili (pagate con carte, bonifici, assegni, ecc.).

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