Beni sequestrati o confiscati alle mafie Conoscere per gestire
Pubblicato il 19 novembre 2016
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Il Cndcec, durante il recente convegno “Conoscere per gestire” organizzato a Roma (12 novembre 2016) con il contributo della Fondazione nazionale dei commercialisti, ha presentato il sistema dei beni sequestrati e confiscati alle mafie nel quinquennio 2011-2015.
Magistrati, amministratori giudiziari, funzionari dell’ANBSC e professionisti di tutta Italia, si sono confrontati sulle prassi adottate nei diversi territori in materia di gestione dei beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.
Le buone e cattive prassi
Sono stati illustrati gli esiti e descritte le buone prassi e le criticità gestorie emerse dal questionario somministrato ai 143 Ordini territoriali tra i soggetti coinvolti nel processo di gestione dei beni al fine di amministrare in modo consapevole i compendi sottratti alle consorterie criminali.
L’attività gestoria è stata suddivisa in due fasi: giudiziaria ed amministrativa.
Le 44 domande oggetto del questionario hanno interessato:
- la procedura (esecuzione del sequestro, modalità di attuazione, adempimenti, interventi dell’autorità giudiziaria, tempistiche, statistiche percentuali su revoche della misura patrimoniale);
- la gestione (modus operandi, principali attività da svolgere, modalità di nomina del coadiutore) e le sue criticità;
- i rapporti con la Pubblica amministrazione (ANBSC, Equitalia Giustizia, Agenzia delle Entrate, Ispettorati, Aziende sanitarie locali, Enti statali e territoriali, Avvocatura dello Stato, ecc.);
- i compensi del custode/amministratore giudiziario; la tutela dei diritti dei terzi (modalità applicative e statistiche sull’accertamento della buona fede).
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