Bancarotta semplice per spese eccessive in capo all'imprenditore individuale

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Il reato di bancarotta semplice per spese personali “eccessive di cui all’art. 217 Legge Fallimentare, è tipicamente riferibile all’imprenditore individuale e non anche all’amministratore di una società di capitali.

Ha così stabilito la Corte di Cassazione, Quinta Sezione penale, con sentenza n. 2799 depositata in data 21 gennaio 2015, con cui è stata confermata la condanna per il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, a carico dell’amministratore di una società S.r.l. fallita, bancarotta asseritamente realizzata per aver effettuato l'acquisto, dalla società medesima, di numerosi viaggi vacanza, per sé, per i familiari e collaboratori per complessivi 75mila euro.

Bancarotta fraudolenta, e non semplice, in capo all’amministratore di Srl

Il Tribunale, inizialmente, riconduceva tale condotta all’ipotesi meno grave di bancarotta semplice.

La Corte d’Appello dapprima ed, a conferma, i giudici della Cassazione con la pronuncia in questione, hanno viceversa qualificato la condotta in esame come ipotesi di bancarotta fraudolenta, poiché, trattandosi di società di capitali, la sola distrazione rilevante è quella che riguarda il patrimonio della società.

Né potevano qui ipotizzarsi – ha sostenuto ancora la Cassazione – le condotte previste per la fattispecie di bancarotta semplice, limitate ai soli casi di attività di impresa esercitata in maniera individuale.
Anche in
  • Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 41 - Amministratori con più tutele - Maciocchi

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