Aziende in crisi, ulteriori 13 settimane di CIG fino a fine anno
Pubblicato il 16 luglio 2021
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Con il comunicato stampa n. 29 del 15 luglio 2021, il Consiglio dei ministri ha approvato misure urgenti a tutela dei lavoratori delle aziende in crisi. Il testo prevede due norme: esonero quote Tfr e integrazione cassa Covid.
Con la prima norma si consente alle imprese in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria, che richiedono dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 il trattamento straordinario di integrazione salariale, la possibilità di essere esonerate dal pagamento delle quote di accantonamento del Tfr relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o sospensione dal lavoro e dal cosiddetto contributo di licenziamento.
Con la seconda norma, invece, si rifinanzia la proroga di ulteriori sei settimane di CIGS per cessata attività a favore dell’ex Embraco, salvaguardando così gli oltre 400 addetti a pochi giorni dalla scadenza della cassa integrazione prevista il 22 luglio.
Esonero quote Tfr, come funziona?
La proposta normativa consente alle imprese in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria, che richiedono dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 il trattamento straordinario di integrazione salariale, la possibilità di essere esonerate dal pagamento delle quote di accantonamento del Tfr relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o sospensione dal lavoro e dal cosiddetto contributo di licenziamento.
Si tratta di una estensione dell’efficacia della misura di cui all’articolo 43-bis del D.L. n. 109/2018.
Integrazione cassa Covid, cosa prevede?
La norma prevede in via eccezionale, per le imprese con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, la concessione del trattamento di integrazione salariale di cui all’art. 8, co. 1 del Decreto 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla L. 21 maggio 2021, n. 69, per una durata massima di ulteriori 13 settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021.
Reddito di emergenza per l’ex Ilva, fruizione della CIG Covid-19
Infine, si prevede nuova CIG d’emergenza anche per l’ex Ilva. In via eccezionale, infatti, si dispone per le imprese con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, la concessione del trattamento di integrazione salariale Covid-19 per una durata massima di ulteriori tredici settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021.
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