Avvocato sospeso, niente colloqui con i detenuti

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Il colloquio in carcere con il detenuto costituisce un atto tipico riservato agli avvocati.

Esercizio abusivo della professione

Commette, dunque, esercizio abusivo della professione l'avvocato che, nonostante sia stato sospeso, continui ad intrattenere colloqui con detenuti.

E non è sufficiente, come scriminante della condotta, l'affermazione che si sia parlato d'altro durante gli incontri in quanto, in ogni caso, questi ultimi sono stati possibili in conseguenza del rapporto difensivo.

E' quanto puntualizzato dai giudici di legittimità nel testo della sentenza n. 18745 del 6 maggio 2014.
Anche in
  • Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 42 - I colloqui in carcere sono attività forense - Bronzo

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