Autoimprenditorialità in agricoltura: aiuti a giovani e donne

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Autoimprenditorialità in agricoltura: aiuti a giovani e donne

In attuazione del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 – Titolo I, capo III – il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, di concerto con quello dell’Economia, ha disposto nuove misure per agevolare l'autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura.

Viene abrogato il precedente provvedimento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 20 luglio 2022.

I destinatari potranno fruire di contributi a fondo perduto e mutui agevolati a tasso zero.

L'istruttoria delle domande sarà gestita da ISMEA in quanto soggetto gestore della misura.

Entriamo nel dettaglio del decreto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) del 23 febbraio 2024 presente in Gazzetta Ufficiale n. 86 del 12 aprile 2024, che si compone di 15 articoli.

Autoimprenditorialità in agricoltura: beneficiari delle agevolazioni

Le agevolazioni contenute nel decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 sono stabilite a favore dei seguenti soggetti:

1. microimprese e piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un'intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Queste, oltre ad essere operative in Italia:

- devono presentare progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell'azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli:

- devono essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda;

- devono essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 41 anni non compiuti o da una donna, con qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto (se società, giovani e donne devono comporre almeno la metà delle quote);

- devono essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi nella conduzione dell'intera azienda agricola alla data di presentazione della domanda;

2. microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Tali imprese devono svolgere in modo esclusivo attività agricola, avere la sede operativa in Italia e essere gestite da giovani o donne.

Per quanto riguarda l’impresa cedente, va detto che deve essere iscritta alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, avere partita IVA e il legittimo possesso dell’azienda da almeno 2 anni.

ATTENZIONE: L’impresa beneficiaria deve contenere nello Statuto ina clausola che impedisca atti di trasferimento di quote o di azioni societarie tali da far venir meno i requisiti di possesso richiesti per almeno 10 anni dall’ammissione alle agevolazioni.

Misure agevolative

Il decreto Masaf del 23 febbraio 2024 prevede la concessione di:

  • mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile;
  • un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.

Viene specificato che per le iniziative nel settore della produzione agricola, il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni.

Progetti finanziabili

I progetti possono prevedere un investimento massimo di 1,5 milioni di euro e non devono esser avviati prima della presentazione della domanda; inoltre, devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
  • miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’efficienza energetica, l’approvvigionamento di energia sostenibile e il risparmio energetico e idrico;
  • contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché promozione dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica;
  • contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica;
  • contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.

Spese ammesse

Le spese ammesse all’agevolazioni sono:

  • studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
  • opere edilizie per la costruzione ed il miglioramento di beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • acquisto di macchinari ed attrezzature nuovi di fabbrica compresi impianti ed allacciamenti;
  • servizi di progettazione quali onorari di architetti, ingegneri e consulenti;
  • beni pluriennali come costi di acquisto e di sviluppo o diritti d’uso di programmi informatici, cloud e soluzioni simili e acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali, acquisto di piante pluriennali.

Con riferimento al settore della produzione agricola primaria, sono inclusi:

  • i costi per investimenti non produttivi connessi agli obiettivi specifici di carattere ambientale e climatico;
  • i costi per investimenti in materia di irrigazione;
  • i costi per investimenti legati alla produzione, a livello dell’azienda agricola, di energia da fonti rinnovabili.
L'acquisto di terreni, per il settore della produzione agricola primaria, è consentito in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell'intervento da realizzare.

Per i costi di investimento relativi al settore della produzione agricola primaria, non possono essere concessi aiuti per:

a) acquisto di diritti all'aiuto;

b) acquisto e impianto di piante annuali;

c) lavori di drenaggio;

d) acquisto di animali.

Autoimprenditorialità in agricoltura: domande

ISMEA trasmette al Masaf le istruzioni contenenti le modalità di presentazione delle domande, le procedure di concessione e di liquidazione degli aiuti.

Se entro 30 giorni il Ministero non solleva osservazioni, le istruzioni vengono pubblicate sul sito istituzionale ISMEA.

La domanda di ammissione deve contenere:

  • il nome e le dimensioni dell’impresa, specificando il requisito soggettivo;
  • la descrizione e l’ubicazione del progetto;
  • l’elenco delle spese ammissibili;
  • l’importo del finanziamento necessario per la realizzazione.

A seguito del procedimento istruttorio, ISMEA comunica agli interessati l’accoglimento o il rigetto della domanda.

Entro sei mesi dalla comunicazione della delibera di ammissione alle agevolazioni, i beneficiari devono presentare a ISMEA la documentazione utile alla stipula dei contratti di concessione delle agevolazioni.

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