Trasparenza per atti e costi pubblici

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Trasparenza per atti e costi pubblici

E’ stato approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei ministri del 16 maggio 2016, il testo di un decreto legislativo di revisione e di semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza.

Il decreto interviene come correttivo della Legge n. 190/2012 e del Decreto legislativo n. 33/2013, per come disposto dall’articolo 7 della Legge n. 124/2015 sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Accesso civico dati e documenti

Tra le novità di maggiore interesse si segnala l’introduzione di una nuova procedura per l’accesso civico ai dati e documenti pubblici, ispirato al modello anglosassone del “Freedom of information act (FOIA)”, attraverso il quale i cittadini possono richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare.

E’ stato eliminato, in detto contesto, l’obbligo di identificare chiaramente i dati o i documenti richiesti ed è stata espressamente prevista la forma gratuita per il rilascio dei medesimi.

L’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno essere contenuti in un provvedimento espresso e motivato e viene eliminato il cosiddetto silenzio-rifiuto, il rigetto, ossia, della domanda decorsi 30 giorni dalla presentazione della stessa.

Il rifiuto, che diventa l’eccezione rispetto alla regola del libero accesso, potrà avvenire solamente quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati.

Spese pubbliche consultabili online

Oltre all’apertura delle banche dati delle amministrazioni che le gestiscono si prevede, altresì, che diventi strutturale il sito “Soldi pubblici”, grazie al quale vengono resi facilmente accessibili ai cittadini i dati dei pagamenti della Pubblica amministrazione, al fine di garantire la piena trasparenza e permettere l’analisi e il monitoraggio costante delle spese.

Nel testo del comunicato stampa del Consiglio dei ministri di fine seduta viene, infine, annoverata una semplificazione del piano nazionale anticorruzione adottato dall’Anac per le pubbliche amministrazioni, da recepire nei piani triennali di prevenzione della corruzione.

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