Aree portuali. Protocollo tra Inail, Mit e Assoporti

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Aree portuali. Protocollo tra Inail, Mit e Assoporti

In data 12 aprile 2023, l’Inail di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e l’Associazione dei Porti italiani ha sottoscritto il protocollo d’intesa per la salute e la sicurezza nelle aree portuali.

Con il presente protocollo – avente durata triennale - le parti intendono perseguire i seguenti obiettivi:

  • l’implementazione e l’utilizzo di strumenti e di metodi semplificati per la rilevazione degli incidenti sul lavoro in ambito portuale;
  • la promozione di azioni formative e di informazione nonché di sensibilizzazione nelle imprese (interventi di prevenzione);
  • la realizzazione di iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e della prevenzione di infortuni e malattie professionale, anche tramite il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni di Categoria del settore portuale.

Sarà cura delle parti costituire un apposito Comitato di coordinamento ove saranno affidati i compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento e monitoraggio delle attività in oggetto.

Il Presidente dell’Inail, Franco Bettoni, ha affermato che l’inizio di questa cooperazione consentirà di realizzare importanti iniziative per la partecipazione più addentrata ai fini della sensibilizzazione nei luoghi di lavoro, con riferimento alle aree del settore portuale.

Anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha evidenziato che le azioni del suddetto protocollo costituiscono un tassello importante per la prevenzione di incidenti sul luogo di lavoro durante le attività portuali.

Il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, specifica che quest’accordo rafforza, l’attenzione nei confronti del capitale umano, la cui importanza va messa sempre in primo piano.

Da un’analisi effettuata dal sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sul lavoro “Infor.Mo”, si evince che nelle realtà portuali i lavoratori che si infortunano principalmente sono i facchini e addetti alla movimentazione merci e al magazzino, seguiti da dai conduttori di mezzi pesanti e camion e dai meccanici, riparatori e manutentori macchine su navi.

Dallo studio emerge che la maggior parte degli eventi lesivi avviene nelle aree operative (banchine) o di viabilità e stoccaggio (piazzali) dei porti e che sulle navi le zone più a rischio sono quelle interessate dalle operazioni di carico e scarico merci.

Grazie alla ricerca promossa insieme all’’Istituto Tecip della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con le Regioni e le Autorità di sistema Portuale, sono state inoltre approfondite le problematiche relative alla sicurezza sul lavoro negli ambiti portuali di Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona, Bari, Taranto, Civitavecchia, Livorno e Piombino, con l’elaborazione di nove piani mirati di prevenzione.

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