Andare dalla mamma malata giustifica l'assenza alla visita fiscale
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 11 marzo 2010
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La Cassazione, con sentenza n. 5718 del 9 marzo scorso, ha confermato la decisione con cui la Corte d'appello di Firenze aveva dato ragione ad un lavoratore al quale l'Inps aveva rifiutato il riconoscimento dell'indennità di malattia in quanto non era stato reperito per la visita fiscale, a casa, nella fascia oraria prevista per le visite. L'uomo si era difeso sostenendo che aveva ritardato il rientro a causa del traffico dopo che si era recato a trovare la madre, gravemente ammalata e reduce da un importante intervento chirurgico. I giudici di appello avevano ritenuto questo tipo di assenza come legittima. Da qui il ricorso in Cassazione dell'Istituto di previdenza per la quale, per contro, la motivazione addotta non era caratterizzata dagli estremi della cogenza.
La Corte, in particolare, ha ritenuto valido l'assunto del collegio fiorentino ribadendo come la situazione addotta dal lavoratore configuri “un'esigenza di solidarietà e di vicinanza familiare, senz'altro meritevole di tutela nell'ambito dei rapporti etico sociali garantiti dalla Costituzione”.
La Corte, in particolare, ha ritenuto valido l'assunto del collegio fiorentino ribadendo come la situazione addotta dal lavoratore configuri “un'esigenza di solidarietà e di vicinanza familiare, senz'altro meritevole di tutela nell'ambito dei rapporti etico sociali garantiti dalla Costituzione”.
- http://static.ilsole24ore.com/Cassazione - sentenza n. 5718 del 9 marzo 2010
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 33 – La tutela della famiglia deroga la reperibilità – G. Tr.
- ItaliaOggi, p. 28 – Visite fiscali dal volto umano
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