Anche se il compenso è modesto la domestica è una lavoratrice subordinata
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 22 dicembre 2010
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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 25859 del 21 dicembre 2010, ha accolto il ricorso presentato da una donna straniera avverso la decisione con cui i giudici di appello avevano escluso che la collaborazione domestica dalla stessa prestata nei confronti di una famiglia, in cambio di vitto alloggio ed un modesto compenso, potesse essere considerata alla stregua di un rapporto di lavoro subordinato.
Mentre nella decisione impugnata era stato ritenuto prevalente il rapporto umanitario tra la donna e la famiglia e ciò in ragione della modestia dei compensi, per la Corte di legittimità, quest'ultimo elemento non poteva di per sé escludere il vincolo di subordinazione.
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