Anche dalle successive edizioni può discendere la condanna per diffamazione

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Nel caso di edizioni successive di un libro, recanti riferimenti diffamatori, “ciascuna di esse assume carattere di autonoma fattispecie di reato, siccome dotata di propria - se non di rinnovata - valenza lesiva, essendo per sua natura, diretta ad una platea sempre nuova di lettori, ovviamente diversa da quella che aveva avuto modo di leggere la prima pubblicazione".

E’ quanto spiegato dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 5781 del 5 febbraio 2013 con cui è stato accolto il ricorso presentato dagli eredi di una persona citata in un libro avverso la decisione del Gup del Tribunale di Padova di "non luogo a procedere" per intervenuta prescrizione del reato di diffamazione di cui era accusato l’autore del libro medesimo, più volte ristampato.

Per la Corte, infatti, l'edizione di un libro, successiva alla prima, ha una sua autonomia sul piano fenomenico e su quello giuridico amministrativo e, per ciò solo, non può dirsi penalmente irrilevante.
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