Al medico condanna per corruzione ma non per concussione

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Con sentenza n. 28110 depositata il 19 luglio, la Corte di cassazione ha confermato la pronuncia con cui la Corte di appello di Napoli aveva condannato un medico oncologo per corruzione in quanto aveva ricevuto dei soldi dal padre di un bimbo malato garantendo un'assistenza personale continua ed il trasferimento presso strutture ospedaliere più adeguate. 

E' stato peraltro escluso che a carico del sanitario potesse configurarsi una condanna per il più grave reato di concussione in quanto – a detta dei giudici di legittimità - non si era concretizzato alcuno stato di fragilità psicologica del padre né alcun comportamento induttivo o costrittivo del medico. Da quanto emerso in fase istruttoria, infatti, era il padre del bimbo a versare spontaneamente le somme nelle mani del medico, il quale le riceveva “senza battere ciglio”.
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