Agricoltura: ANPAL e 800 offerte di lavoro con l’app
Pubblicato il 23 novembre 2020
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Restoincampo, l’App per l’agricoltura, ha registrato 6 mila download e risultano ben 41 mila i percettori del Reddito di cittadinanza che hanno ottenuto un'occupazione nel settore agricolo.
L’ANPAL rende noti i numeri di Restoincampo, l’app per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo lanciata a giugno in collaborazione con il Ministero del Lavoro
Restoincampo è disponibile gratuitamente per Android e iOS in 5 lingue (italiano, inglese, francese, rumeno e punjabi) ed è nata per fronteggiare il fabbisogno di manodopera, che ha assunto contorni emergenziali durante la pandemia, nonché per fornire un servizio digitale:
- alle aziende agricole in cerca di manodopera;
- ai lavoratori agricoli in cerca di occupazione.
L’app è stata anche realizzata per fornire servizi digitali necessari a fronteggiare il fenomeno del caporalato, in coordinamento con le altre misure del Governo in questo ambito e contribuisce a rendere più autonomi i lavoratori agricoli nell’offerta delle proprie capacità e disponibilità di lavoro.
Reddito di cittadinanza ed agricoltura
In occasione dell’audizione in commissione Agricoltura alla Camera, Mimmo Parisi (presidente dell’Agenzia Nazionale per le politiche attive) ha dichiarato che a oggi “sono oltre 41 mila i percettori del Reddito di cittadinanza che hanno ottenuto un lavoro nel settore agricolo dopo il riconoscimento del beneficio”.
Il 97,7% ha ottenuto un contratto a tempo determinato e più di 36 mila soggetti hanno avuto un contratto di lavoro con la qualifica di Professioni non qualificate nell'agricoltura, nella manutenzione del verde, nell'allevamento, nella silvicoltura e nella pesca (l'88,1% del totale).
Conclude il comunicato informando che il 20,8% dei beneficiari - che hanno trovato lavoro nei settori Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi e Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali - sono stati assunti in Puglia mentre seguono Sicilia e Calabria rispettivamente col 18,3% e 16,3% degli assunti.
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