Accertamento legittimo alla mancata risposta del contribuente sui conti intestati al coniuge

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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21318 depositata il 15 ottobre 2010, afferma che la mancata risposta del contribuente ai chiarimenti del Fisco, che hanno ad oggetto i conti correnti intestati ai familiari, convalida l’azione di accertamento.

Nell’impresa individuale, infatti, i rapporti di coniugio o di parentela o la qualifica di amministratore sono così stretti da realizzare, molte volte, una sostanziale identità tra i soggetti stessi.

In tali circostanze, nel caso in cui si ravvisi l’assenza di idonee giustificazioni da parte del contribuente interessato a rispondere ai questionari inoltrati dall’ufficio, quest’ultimo può inviare legittimamente l’avviso di accertamento, anche se fondato sulle risultanze derivanti dalle movimentazioni bancarie del coniuge.

Anche in
  • ItaliaOggi, p. 28 – Reticenza sui c/c, c’è l’accertamento – Alberici
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 33 – La “congiunta” non blocca la rettifica basata sui conti intestati a un parente

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