Accertamento. La verifica del Fisco a rettifica di un precedente atto impositivo è indipendente
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 22 ottobre 2011
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Il ricorso presentato dall’Amministrazione finanziaria che aveva rettificato in via d’autotutela, per errore materiale del contribuente, un accertamento e poi, in secondo momento, aveva chiesto l’inefficacia della decisione della Ctp, che si era espressa favorevolmente nei confronti dell’azienda, è stato respinto dalla Corte di Cassazione.
Nella sentenza n. 21719 del 20 ottobre 2011, infatti, si legge che l'accertamento con il quale il Fisco rettifica il primo atto impositivo è indipendente e non fa cadere l'eventuale decisione pro-contribuente sancita dalla Commissione Tributaria Provinciale che non può, quindi, pronunciarsi sul secondo valore calcolato dalle Entrate.
Con tale pronuncia, i Supremi giudici ripercorrono i principi dell’autotutela e fissano un limite al potere in questione dell’Amministrazione finanziaria, ribadendo che l’accertamento spiccato in rettifica di uno precedente è indipendente dal primo e la Commissione provinciale, chiamata a decidere sul primo atto, non può pronunciarsi anche sul secondo.
Queste le conclusioni riportate in sentenza: “ciò che rileva è che la relazione tra atto impositivo ed atto di autotutela (sostitutivo/correttivo) è di piena autonomia, nel senso che ciascun atto è ex se idoneo a costituire l’obbligazione tributaria e deve quindi essere oggetto di autonoma impugnazione”.
- ItaliaOggi, p. 29 - Paletti all’autotutela del fisco - Alberici
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