Violenza sessuale di gruppo. Custodia in carcere senza automatismi
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 24 luglio 2013
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La Consulta, con sentenza n. 232 del 23 luglio 2013, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 275, comma 3, terzo periodo, del Codice di procedura penale nella parte in cui prevede che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di violenza sessuale di gruppo, di cui all'articolo 609-octies del Codice penale, è applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari, senza che venga fatta salva, altresì, “l'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure”.
Secondo la Corte costituzionale, in particolare, la presunzione di specie vulnera i parametri costituzionali in considerazione del suo carattere assoluto, che implica una indiscriminata e totale negazione di rilevanza al principio del “minore sacrificio necessario”.
- ItaliaOggi, p. 23 – Stupro di gruppo, stop al carcere automatico - Ciccia
- Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 17 - Non c'è l'obbligo del carcere per violenza sessuale di gruppo - Negri
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