Violati i diritti umani, scatta il nuovo processo

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Con una sentenza del 12 novembre, la cui motivazione deve essere ancora depositata, la Cassazione ha statuito che le violazioni alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo devono essere sanate mediante la celebrazione di un nuovo processo. Nel caso esaminato, un magistrato italiano, condannato nel merito per corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, aveva chiesto, con ricorso in Cassazione, il riconoscimento dell'intervenuta prescrizione. I giudici di legittimità non avevano accolto l'istanza riqualificando il reato nella fattispecie, più grave, di corruzione in atti giudiziari. Da qui il ricorso, per asserita violazione del principio del giusto processo, alla Corte di Strasburgo, la quale, riconoscendo la fondatezza delle istanze del giudice, ha precisato che la riparazione ottimale a tale violazione sarebbe stata quella di un nuovo processo. Del caso, è stata così investita nuovamente la Cassazione la quale, rinviando all'art. 625bis del codice di procedura penale - che ammette il ricorso straordinario nel caso di errore materiale o di fatto - sembra aver rimediato all'inerzia del legislatore che, in materia, non si è ancora allineato alle direttive europee.

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