Via libera alla scissione in famiglia

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Il Comitato consultivo per l’applicazione delle norme antielusive, nel parere n. 29 del 4 ottobre, si era espresso circa la legittimità dell’operazione di scissione parziale non proporzionale di una società tra due nuclei familiari. La conclusione era stata che l’operazione non è elusiva a patto che essa non fosse preordinata alla successiva rivendita a terzi delle quote della scissa e della beneficiaria. Se i soci effettuassero questa cessione, infatti, si realizzerebbe un indebito risparmio d’imposta, in quanto si usufruirebbe del meno oneroso regime di tassazione sul capital gain, rispetto a quello ordinario della tassazione delle plusvalenze conseguite a seguito della cessione del ramo d’azienda (articolo 86 del Tuir). Il successivo parere n. 30 dello stesso Organo consultivo espone, invece, un caso che alla luce del precedente è stato giudicato inammissibile. In questo secondo documento, infatti, il Comitato ha ritenuto inammissibile l’istanza di interpello, in quanto presentata senza i documenti necessari. Anche in questo caso si tratta di una scissione parziale non proporzionale, nella quale scissa e beneficiaria si sarebbero suddivise il patrimonio immobiliare. Non sono stati forniti, però, i documenti necessari: il progetto di scissione; gli ultimi tre bilanci della scissa; la copia dei contratti di locazione in essere. Il Comitato ha indicato, comunque, l’operazione come elusiva se preordinata al “trasferimento delle quote di maggioranza, anche frazionatamente, ai nuovi soci”.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 43 – Le lacune istruttorie non ammettono pareri – Santagada

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