Via dai bandi i requisiti discriminatori
Autore: eDotto
Pubblicato il 04 agosto 2009
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Con due recenti provvedimenti il Tribunale di Milano ha accolto le ragioni presentate in difesa degli immigrati dall'associazione “Avvocati per niente”.
Una prima vicenda ha visto coinvolto un uomo marocchino che lamentava di non poter essere assunto presso l'Azienda dei trasporti milanese a causa della presenza, nel bando di assunzione, del requisito della cittadinanza italiana. Il Tribunale, nel testo dell'ordinanza depositata il 20 luglio scorso, dopo aver sottolineato il “carattere discriminatorio” del comportamento dell'Atm, ha ordinato a quest'ultima la rimozione della richiesta della cittadinanza tra i requisiti di selezione delle offerte di lavoro e delle proposte di assunzione.
Con altra decisione, i giudici milanesi hanno invece accolto il ricorso avanzato dall'associazione contro un bando emanato dalla Provincia di Sondrio che, con riferimento all'assegnazione degli alloggi agli studenti universitari, conteneva come requisito la cittadinanza italiana. Anche in questo caso l'organo giudicante ha ritenuto tale condizione come discriminatoria disponendone la rimozione dal bando.
Eleonora Pergolari
Una prima vicenda ha visto coinvolto un uomo marocchino che lamentava di non poter essere assunto presso l'Azienda dei trasporti milanese a causa della presenza, nel bando di assunzione, del requisito della cittadinanza italiana. Il Tribunale, nel testo dell'ordinanza depositata il 20 luglio scorso, dopo aver sottolineato il “carattere discriminatorio” del comportamento dell'Atm, ha ordinato a quest'ultima la rimozione della richiesta della cittadinanza tra i requisiti di selezione delle offerte di lavoro e delle proposte di assunzione.
Con altra decisione, i giudici milanesi hanno invece accolto il ricorso avanzato dall'associazione contro un bando emanato dalla Provincia di Sondrio che, con riferimento all'assegnazione degli alloggi agli studenti universitari, conteneva come requisito la cittadinanza italiana. Anche in questo caso l'organo giudicante ha ritenuto tale condizione come discriminatoria disponendone la rimozione dal bando.
Eleonora Pergolari
- Il Sole 24 Ore, p. 28 – Illegittimi bandi solo per italiani
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