Trust solo apparente, se il disponente mantiene il controllo dei beni

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Possono essere sottoposti a sequestro i beni che, sebbene conferiti in un trust, sono tuttavia rimasti nella disponibilità dell’indagato.

E’ quanto affermato dalla Corte di Cassazione penale con sentenza n. 15804 depositata il 16 aprile 2015, con cui è stato confermato il sequestro disposto su beni societari conferiti in un trust dal “finto” amministratore di un’azienda, indagato per associazione a delinquere in relazione a reati tributari e bancarotta fraudolenta.

La Cassazione ha precisato, in proposito, come il trust – benché operazione formalmente lecita – possa ben rientrare tra quegli atti di segregazione (allo stesso modo del fondo patrimoniale), compiuti al solo fine di sfuggire alla confisca statale di patrimoni illeciti.

Per recuperare i beni in tal modo segregati, l’accusa dovrebbe provare, in base a presunzioni gravi, precise e concordanti, che il disponente abbia solo apparentemente perso il controllo dei beni in favore del trustee.

In altre parole, ha proseguito la Corte, la costituzione di trust potrebbe nascondere intenti frodatori, se in tal senso depongono alcuni precisi indizi – nella fattispecie opportunamente valutati – come ad esempio, l’istituzione a favore di familiari stretti ed in “tempi sospetti”, ovvero a ridosso del sorgere della pretesa recuperatoria
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