Torna al Governo il compito di decidere il futuro previdenziale delle professioni

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La polemica tra le Casse di previdenza dei dottori commercialisti e dei ragionieri non sembra aver fine. Di fronte al continuo rimbeccarsi delle parti in causa, conclusosi con il recente “no tecnico” dei dottori commercialisti a qualsiasi ipotesi di fusione con l'istituto previdenziale dei ragionieri, il vice presidente della commissione Lavoro, Giuliano Cazzola, ha presentato una nuova interpellanza parlamentare (n. 5/02870), per rimettere la questione direttamente nelle mani del Ministro del Lavoro, Sacconi.

La richiesta è che il Ministro - vista la difficoltà della Cassa ragionieri destinata ad estinguersi nel giro di pochi anni a causa del calo demografico atteso e data la condanna a veder diminuire sempre più il numero dei propri partecipanti anche per effetto delle disposizioni di legge sul profilo formativo e professionale - intervenga direttamente al fine di unificare le Casse di previdenza dei commercialisti/ragionieri. In alternativa, dovrebbe spettare sempre al Governo indicare quali iniziative si intendono adottare, compresa anche l'incorporazione della Cassa dei ragionieri nell'Inps.

A questo punto, non resta che attendere la risposta del ministro Sacconi, il quale però, in occasione del forum organizzato lo scorso 14 aprile dai dottori commercialisti, aveva già fatto capire di volersi tenere fuori dalla questione.

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  • ItaliaOggi, p. 26 – Integrativo al 5% entro l’estate
  • ItaliaOggi, p. 26 – Anedda (Cnpadc): siamo già pronti

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