Sul mandato Ue procedura meno formale

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La Corte di Cassazione, con due sentenze della Sesta sezione penale, ha fornito dei chiarimenti in ordine alla disciplina attuativa della decisione quadro sul mandato d'arresto europeo. Con la prima pronuncia (n. 28806 del 10 luglio), i giudici di legittimità hanno precisato che, in caso di mandato d'arresto europeo fondato su una sentenza di condanna, questa può essere trasmessa alla magistratura italiana anche successivamente all'invio del mandato stesso, in quanto non vi è alcuna norma che imponga la contestualità. Inoltre, mentre il mandato deve indicare la definitività della pronuncia, la sentenza può anche non contenere l'attestazione di irrevocabilità. Con la seconda decisione (n. 27717 del 7 luglio), la Corte ha chiarito che, per acquisire ulteriori informazioni, i giudici devono fare riferimento o al ministero della Giustizia o direttamente alla magistratura estera, non potendo utilizzare il canale dell'Interpol normalmente impiegato nelle procedure di estradizione.

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