Sul costo antieconomico scatta l’accertamento

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La sentenza di Cassazione n. 23635 del 2008 segue il recente indirizzo di legittimità che vede nei comportamenti antieconomici un indizio sufficiente per legittimare l’accertamento: l’Amministrazione finanziaria può valutare la congruità dei ricavi e dei costi indicati nelle dichiarazioni e disconoscere la deducibilità di una spesa che ritiene eccessiva. Piena ragione, dunque, all’Ufficio tributario che, ritenendo sproporzionato il costo sostenuto da un professionista a fronte dei servizi resigli da una società (la classica società di servizi a latere degli studi professionali), aveva recuperato a tassazione quei costi, considerati fuori mercato. Un comportamento antieconomico del contribuente contrasta con le regole del buon senso.
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