Studi, il Senato detta la linea

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Il Ministero dell’Economia riprende il confronto con Pmi e professionisti sul dibattuto tema degli studi di settore. Infatti sono già operativi i tavoli degli esperti incaricati di aggiornare circa un terzo degli studi applicati al lavoro autonomo. Intanto al Senato, oggi, si voteranno le mozioni presentate da maggioranza, che chiede la sperimentalità degli indici di coerenza e la riapertura della concertazione con le categorie, e dell’opposizione secondo cui gli indicatori andrebbero aboliti.

 

Il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Marina Calderone, in accordo con le ultime dichiarazioni del viceministro Visco, sostiene che gli studi debbono rappresentare parametri di riferimento non obbligatori, nè per i contribuenti né tantomeno per l’Agenzia delle Entrate in fase di verifica.

Con una lettera inviata al Governo, anche i ragionieri denunciano gli errori nella politica tributaria e la mancanza di concertazione con le categorie interessate da studi ed indici.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 36 – Studi, cresce la protesta - Ventura
  • ItaliaOggi, p. 45 – Studi di dettore non obbligatori – Ufficio stampa del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro

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