Studi, famiglia sotto la lente

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Con una nota della direzione centrale Accertamento, a firma dell'agenzia delle Entrate e diffusa nei giorni scorsi agli uffici, questi vengono invitati a selezionare meglio i soggetti non congrui agli studi su cui concentrare i controlli, ponendo particolare attenzione verso la gestione dell’invito al contraddittorio e la motivazione della pretesa erariale. Proprio sulle situazioni di non congruità dovrà concentrarsi “una specifica e rilevante quota delle attività di controllo da programmare”, al fine di arrivare a selezionare le situazioni che sono a maggior rischio. Per tali ragioni, gli uffici dovranno controllare la platea dei contribuenti presenti sul proprio territorio, analizzandoli attraverso appositi indicatori di rischio per individuare i settori più pericolosi per l’Amministrazione finanziaria e, all’interno di questi, individuare quelli che presentano livelli medi di differenza tra ricavi dichiarati e puntuali. Non verranno considerati gli scostamenti minimi né troppo elevati, che non andranno sottoposti a controllo sulla base delle risultanze di Gerico ma di altre modalità di controllo previste dalla circolare n. 13/E/2009. L’attività di controllo si concentrerà, dunque, sugli scostamenti medi e su questi andrà effettuata un’ulteriore analisi di rischio, analizzando il trend triennale delle dichiarazioni del contribuente. Gli uffici sono, a questo punto, invitati a considerare tutti i dati presenti in anagrafe tributaria per accertare la pericolosità del contribuente sottoposto a valutazione. La nota indica in che modo operare l’intreccio tra gli studi di settore e le osservazioni sulle capacità di spesa del contribuente (redditometro). A tal proposito, si specifica che, in caso di incongruenza ai fini degli studi di settore, una verifica possibile per rafforzare le presunzioni di Gerico può arrivare dal tenore di vita dell’intera famiglia. Il controllo non è di tipo automatico, ma la situazione di incongruenza, qualora si ravvisasse, dovrebbe essere sottoposta a una specifica attività di analisi.

Intanto, in vista della prossima stagione delle dichiarazioni di Unico 2009, l’agenzia delle Entrate ha iniziato ad inviare ad una vasta platea di contribuenti le comunicazioni sulle anomalie riscontrate nella compilazione degli studi di settore per i periodi d’imposta 2005, 2006 e 2007. Il dubbio è che gli errori siano stati causati da una non corretta compilazione dei quadri relativi agli elementi contabili o a quelli specifici dello studio. Lo scopo dell’Agenzia è evitare il ripetersi di comportamenti scorretti, che potrebbero spingere a far risultare congruo uno studio che, invece, non lo è. Le comunicazioni con comportano il pagamento di sanzioni, né l’obbligo di fornire spiegazioni sull’anomalia.

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