Studi di settore, Visco gioca in difesa
Pubblicato il 20 giugno 2007
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Nella replica del viceministro Visco, in conferenza stampa insieme al sottosegretario Lettieri ed a Giampietro Brunello della Sose, all’attacco dei professionisti sugli studi di settore è stato affermato che gran parte delle polemiche “sono basate su una non esatta conoscenza della realtà”. Al centro della polemica gli indicatori di normalità economica che, stando alle analisi della Sose, intervenendo in modo selettivo per riequilibrare il rapporto fisco-contribuenti, porteranno i soggetti non congrui dal 30 al 50%. Nella conferenza è stato ribadito che non ci sono intenti persecutori e automatismi, ma si punta a far emergere nuova base imponibile dal 53,8% di piccole e medie imprese che risultano “non congrue e normali”. La mira degli studi è rivolta a quella fascia di contribuenti che dichiarano 10.500 euro l’anno, laddove in presenza di identiche caratteristiche altri ne dichiarano 45.000.
- ItaliaOggi, p. 39 – E forza Italia chiede il rinvio dei nuovi indicatori
- ItaliaOggi, p. 39 – Non congruità, è boom nel 2006 – Bongi
- ItaliaOggi, p. 39 – Visco: 100-200 euro in più
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