Studi di settore rincari “dal basso”
Pubblicato il 29 maggio 2006
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Con la revisione degli studi di settore da allegare a Unico 2006, il Fisco sembra voler ridurre l’intervallo di confidenza tra ricavo minimo ammissibile e ricavo puntuale. Questa è una delle prime impressioni che si desumono dalla simulazione di calcolo, tra incrementi e decrementi delle pretese di Gerico elaborate dal Sole-24 Ore. Prosegue, di fatto, l’aggiustamento dello strumento matematico-statistico già avviato lo scorso anno che si completa con il varo dei modelli per i dati contabili ed extracontabili da allegare a Unico 2006. Resta, comunque, aperta la questione sul periodo di validità dei nuovi strumenti, intendendo per “nuovi” anche quelli di prima applicazione. Lo slittamento di quest’anno dal 31 marzo al 2 maggio è da considerare sicuramente un eccezione da non ripetere, dato che la cosa ha contribuito ad appesantire il sistema: la regola andrebbe, quindi, riconsiderata. Questo perchè dal 2004 i risultati degli studi di settore si applicano anche alle imprese in contabilità ordinaria per obbligo e, quindi, anche a molte società tenute a rispettare precisi obblighi civilistici in ordine alla redazione e all’approvazione del bilancio d’esercizio.
Tuttavia è da tener presente che l’avviso di accertamento non può fondarsi esclusivamente sull’applicazione di uno studio di settore sottoposto a monitoraggio. tributaria provinciale di Bari, con la sentenza 24/8/06, ha infatti giudicato “inaffidabile” lo strumento matematico-statistico di determinazione dei ricavi tutte le volte in cui se ne sia resa necessaria una incisiva revisione a causa di una crisi strutturale che ha investito il settore economico di riferimento.
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