Studi di settore, la circolare delle Entrate
Pubblicato il 18 luglio 2015
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Con la circolare 28 del 17 luglio 2015, l'Agenzia delle Entrate interviene a fornire chiarimenti in merito agli studi di settore per il periodo d’imposta 2014 (ai fini di Unico 2015). Si tratta di 68 studi e 3 specifici indicatori territoriali.
I 68 studi, approvati dai quattro decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 29 dicembre 2014, riguardano le evoluzioni degli studi relativi ad attività economiche del settore delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali, del settore del commercio.
Nella circolare si ricorda che la comunicazione delle anomalie dei dati degli studi di settore è effettuata utilizzando esclusivamente le funzionalità del “Cassetto fiscale”, attraverso la pubblicazione delle comunicazioni al suo interno, e del canale Entratel.
La circolare si rivolge anche agli Uffici, con indicazioni sulle modalità di confronto con i contribuenti, sottolineando ancora una volta la centralità della fase del contraddittorio e richiamando l’attenzione, in particolare, sulla possibilità di utilizzo retroattivo delle risultanze degli studi di settore.
Le novità
L'intervento della circolare vede i temi dell'evoluzione di 68 studi, dell'approvazione di tre specifici indicatori territoriali per dare peso al luogo in cui è svolta l’attività, dell'aggiornamento delle analisi territoriali a seguito dell’istituzione di nuovi comuni, dell'elaborazione di uno studio su base regionale mediante la metodologia dei “modelli misti”, dei correttivi anticrisi, delle modifiche alla modulistica.
I correttivi previsti per gli studi di settore sono suddivisi in quattro categorie: interventi relativi all’analisi di normalità economica riguardanti l’indicatore “Durata delle scorte”; correttivi congiunturali di settore; correttivi congiunturali territoriali; correttivi congiunturali individuali.
È nuovo il sistema per la revisione congiunturale che prevede l’analisi dell'efficienza produttiva: la differenza di questo dato tra il 2014 e il valore del triennio 2011/2013.
In merito, si rileva il gap per le imprese che hanno cambiato attività nel 2014.
Il quadro T del modello, in cui evidenziare i dati necessari per gestire la revisione congiunturale, può accogliere i dati relativi ai soli periodi d’imposta in cui è stato applicato lo stesso studio rispetto al 2014. Pertanto, i contribuenti che hanno “cambiato” studio di settore nel 2014 non possono compilare il quadro e accedere al correttivo relativo all'indicatore “Durata delle scorte” e al correttivo “congiunturale individuale”. L'Agenzia spiega che costoro potranno fornire indicazioni in merito alla propria situazione: nella sezione “annotazioni” di Gerico 2015 o tramite il software che sarà predisposto per segnalare eventuali circostanze in grado di giustificare lo scostamento dalle risultanze.
Naturalmente, restano superate, sul punto, le precedenti circolari (come la 20/E/2014).
- fiscooggi.it - Studi di settore anno 2014: le novità illustrate dalle Entrate - Chini
- eDotto.com - edicola del 2 luglio 2015 - Studi di settore. Segnalazioni di anomalie con applicativo per rispondere - G. Lupoi
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 14 - Correttivi anticrisi limitati - Pegorin, Ranocchi
- ItaliaOggi, p. 27 - La territorialità pesa sui ricavi - Poggiani
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