Studi di settore in considerazione del territorio

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L’agenzia delle Entrate, con la circolare 23 del 15 luglio 2013, affronta il tema dei 205 studi di settore relativamente al periodo d’imposta 2012.

I nuovi indicatori che tengono conto della territorialità, in base ai dati forniti dall’Omi (Osservatorio del mercato immobiliare), permettono di considerare fattori che influenzano il mercato, prima non valutati. Un esempio per il settore commerciale e il conseguente indotto è rappresentato dalla vicinanza di un Factory outlet center.

La diversificazione Omi fornisce per ogni comune il valore minimo e il valore massimo di mercato degli immobili secondo tipologia.

È consentita la retroattività degli studi di settore evoluti per una maggior tutela del contribuente, perché la tecnica delle modalità di applicazione risulta essere più affinata rispetto al passato.

I danneggiati dal sisma di maggio 2012 ottengono una semplificazione: non saranno obbligati a inviare i dati rilevanti. Nello specifico, per i soggetti con residenza o sede operativa in uno dei comuni individuati nel decreto Mef del 1° giugno 2012 che presentano un periodo di non normale svolgimento dell’attività, in ragione della specifica situazione soggettiva, hanno cessato l’attività o si trovano in liquidazione volontaria, per gli esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo non c’è l’obbligo all’adempimento dichiarativo, con l’ulteriore agevolazione che li esclude dall’utilizzo dello strumento presuntivo in fase accertativa.
Allegati Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 13 - Studi di settore, indici «fai-da-te» - Ranocchi
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 13 - La versione evoluta diventa retroattiva - D.D.

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