Studi affidabilità in crescita

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Le Entrate, con la circolare n. 5/E, tornano sul vasto argomento degli studi di settore. Il fatto che i contribuenti soggetti agli studi di settore siano stati riconosciuti in linea con gli studi stessi anche quando dichiarano ricavi o compensi di importo pari o superiore al “minimo ammissibile” ha costituito una vera e propria apertura da parte del Fisco. Viene, cioè, introdotto il concetto di “intervallo di confidenza” per indicare tutti coloro che dichiarano ricavi o compensi compresi tra il ricavo “puntuale di riferimento” e quello “minimo ammissibile”. Tali soggetti risulteranno esclusi dall’accertamento, dal momento che prima di controllare i contribuenti che si sono adeguati allo studio di settore, sembrerebbe opportuno accertare i contribuenti che, avendo dichiarato ricavi o compensi inferiori a quelli dello studio di settore, non hanno effettuato alcun adeguamento. Infatti, facendo richiamo a delle precedenti circolari (n. 110/E/1999 e 148/E/1999), le Entrate ritengono che l’adeguamento del ricavo all’interno del ricavo di confidenza è, comunque, da considerarsi un ricavo o compenso “possibile”. Pertanto, si può concludere che tali contribuenti che si collocano naturalmente all’interno dell’intervallo di confidenza possano essere considerati generalmente in linea con le risultanze degli studi di settore.

Anche in
  • Il Sole 24-Ore, p. 23 – Studi affidabilità in crescita – T.Mor.

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