Stretta sui paradisi fiscali

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Nel corso del vertice di ieri che si è tenuto a Bruxelles, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha reso noto che il Governo italiano sta mettendo a punto sanzioni severe per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. Gli interventi saranno mirati a invertire l’onere della prova per chi detiene capitali nei paradisi fiscali e a fare pressioni crescenti sui Paesi confinanti che hanno una densità di società panamensi superiore a quella dei propri abitanti. E’ prevista, inoltre, la compilazione di una lista nera italiana dei centri off-shore non cooperativi. L’intento dell’Italia, al fianco di Germania, Francia e Gran Bretagna, è quello di lavorare per colpire soprattutto i “fortini segreti”. Il presupposto da cui si parte è che “se un capitale viene esportato in un paradiso fiscale, si presume sia il prodotto di evasione salvo prova contraria”. Perciò, appare più che giusto che se uno evade e porta all’estero il frutto dell’evasione subisca un inasprimento delle sanzioni.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 29 – Paradisi, una stretta made in Italy - Bartelli

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